Accoppate
La Conference League, istituita a partire dalla stagione in corso, è solo l'ultima competizione per club a debuttare nel panorama calcistico europeo. Quali sono i tornei che l'hanno preceduta e non esistono più. E le squadre italiane che li hanno vinti.
Superati brillantemente i turchi del Trabzonspor, la Roma qualche giorno fa si è qualificata alla fase a gironi della Conference League, la terza competizione europea Uefa, dopo Champions ed Europa League, che debutta questa stagione. Inutile calderone (le squadre partecipanti saranno in tutto 184), contentino del presidente Uefa Ceferin alle federazioni minori: l’ingresso nel panorama calcistico del torneo, proprio nell’anno della minaccia Superlega, non è stato salutato esattamente con dei complimenti. Eppure, sebbene non si tratti della rassegna dei sogni, una certa curiosità – specie di conoscere chi disputerà la finale il prossimo 25 maggio a Tirana – c’è. L’esperimento, d’altronde, non è una novità assoluta e nel tempo sono state tante le coppe nate e scomparse nel volgere di periodi più o meno lunghi. Raramente snobbate, anzi a differenza di oggi considerate palcoscenici di enorme prestigio, alcune hanno rappresentato la consacrazione internazionale per diversi club italiani. Ma quali sono i tornei che non esistono più?
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— AS Roma (@OfficialASRoma) August 31, 2021
Coppa delle Fiere (1955-1971)
Attualmente, la seconda competizione continentale per prestigio è l’Europa League. Tale denominazione ha sostituito nel 2009 quella storica di Coppa Uefa, che aveva preso de facto il posto della Coppa delle Fiere, disputata dal 1955 al 1971, per un totale di 13 edizioni. Come suggerisce il nome, l’accesso alla competizione era ristretto alle città sede di fiere internazionali e in alcuni casi parteciparono addirittura delle rappresentative composte dai migliori calciatori dei club cittadini. La prima finale fu infatti London XI – Barcellona XI e fu vinta dai catalani. La Coppa delle Fiere è, ad oggi, l’unico trofeo europeo vinto dalla Roma, che nel 1961 ebbe la meglio sul Birmingham City. Peccato che non sia riconosciuto dall’Uefa. Due le finali disputate dalla Juventus, entrambe perse: nel 1965 contro il Ferencvaros e nel 1971 contro il Leeds. E proprio gli inglesi, nello stesso anno, disputarono la finalissima della Coppa delle Fiere, organizzata per assegnare il titolo perpetuo, nonché fisicamente il trofeo. Simbolicamente furono scelti come contendenti la prima e l’ultima squadra a vincerlo: la coppa oggi si trova nella sala trofei del Barcellona.
Coppa delle Coppe (1960-1999)
Dal 1971 al 1999, dunque per 28 lunghi anni, la Coppa Uefa fu la terza competizione continentale. La seconda per prestigio era infatti la Coppa delle Coppe. Nata nel 1960 e riservata ai detentori delle rispettive coppe nazionali, la competizione è stata vinta da 32 squadre diverse in 39 edizioni, regalando spesso gradite sorprese agli appassionati. Nel 1969 ad esempio lo Slovan Bratislava ebbe la meglio sul Barcellona e nel 1973 il Magdeburgo sconfisse il Milan. Meravigliosa la finale del 1983, che vide la vittoria dei georgiani della Dinamo Tbilisi sui tedeschi dell’Est del Carl Zeiss Jena. Nel 1983 l’Aberdeen guidato dall’emergente Alex Ferguson superò il Real Madrid, mentre nel 1988 il Malines ebbe la meglio sull’Ajax. Sette le vittorie italiane, già dalla prima edizione (organizzata dal comitato della Coppa Mitropa) grazie alla Fiorentina, 4-1 – tra andata e ritorno – ai Rangers di Glasgow. Poi doppietta del Milan, nel 1968 (2-0 all’Amburgo) e nel 1973 (1-0 al Leeds), seguita dal trionfo della Juventus nel 1984 (2-1 al Porto), dall’unica affermazione europea della Sampdoria nel 1990 (2-0 all’Anderlecht) e dalla vittoria del Parma nel 1993 (3-1 all’Anversa), che ne certificò lo status di big. Come lo era decisamente la Lazio di Cragnotti nel 1999, anno dell’ultima finale disputata, vinta grazie alle reti di Nedved e Vieri contro il Mallorca (2-1).
Coppa Anglo-Italiana (1970-1996)
In quanto detentrice della Coppa di Lega, nel 1969 lo Swindon Town avrebbe dovuto partecipare alla Coppa delle Fiere, ma secondo le regole della Football Association questo era permesso solo alle squadre di First Division, mentre il club militava nella terza divisione. Gigi Peronace, manager italiano trasferitosi in Inghilterra negli Anni 60, ideò così il torneo per permettere al suo Swindon Town di respirare la meritata aria europea: la prima edizione prevedeva il confronto tra sei squadre italiane (tutte di Serie A) e altrettante inglesi (quattro di First Division, una di Second e lo Swindon Town di Third), ma il format cambiò poi continuamente. A un certo punto fu riservato a compagini semiprofessionistiche e, dal 1992, esclusivamente club delle rispettive seconde divisioni. Quattro le vittorie italiane nella Coppa Anglo-Italiana, per quanto riguarda i professionisti: Roma nel 1972 (3-1 al Blackpool), Cremonese nel 1993 (3-1 al Derby County), Brescia nel 1994 (1-0 al Notts County) e Genoa nel 1996 (5-2 al Port Vale).
Coppa Intertoto (1995-2008)
Riservato alle squadre classificate nelle posizioni immediatamente successive a quelle che nei rispettivi campionati permettevano l’accesso alla Coppa Uefa, l’Intertoto nasceva dall’omonimo torneo estivo, che a sua volta nel 1967 aveva sostituito la Coppa Piano Karl Rappan, inaugurata nel 1961 (entrambe non si svolgevano sotto l’egida dell’UEFA). Tra il 1998 e il 2000, quando la Coppa Intertoto prevedeva tre vincitrici per ogni stagione, si è registrata una tripletta italiana consecutiva: Bologna, Juventus e Udinese. Nel 2003 è stata poi la volta del Perugia, che superando il Wolfsburg si aggiudicò così la partecipazione alla Coppa Uefa.
Coppa Latina (1949-1957)
Riservata ai campioni di Italia, Spagna, Portogallo e Francia, la Coppa Latina era autorizzata dall’Uefa, che però non la riconosce come una competizione ufficiale. Torneo molto breve, ma di grande prestigio fino alla nascita della Coppa dei Campioni, si svolgeva tra giugno e luglio, al termine dei campionati nazionali, con formula delle final four. L’unico club italiana ad averla vinto la Coppa Latina è stato il Milan: nel 1951, contro il Lille, e nel 1956, superando l’Athletic Bilbao.
Coppa Mitropa (1927-1992)
Conosciuta inizialmente come Coppa dell’Europa Centrale, la Mitropa è la nonna delle competizioni europee, visto che la prima edizione fu organizzata nel 1927: per due stagioni vi parteciparono club austriaci, ungheresi, cecoslovacchi e jugoslavi, sostituiti nel 1929 dagli italiani. Nel 1936 furono ammesse anche squadre svizzere e nel 1937, che vide il ritorno di quelle jugoslave, anche i club romeni. Progenitrice della Coppa dei Campioni insieme alla Coppa Latina, la Mitropa ebbe un grande prestigio nel periodo antecedente alla Seconda Guerra Mondiale, in cui il calcio danubiano era ai vertici europei e il nostro si era laureato due volte campione del mondo. Due le vittorie italiane negli Anni ’30, entrambe del Bologna (la squadra che tremare il mondo fa), nel 1932 e nel 1934. Riesumata nel 1955, anno del debutto della Coppa dei Campioni, la Mitropa tornò ma con prestigio enormemente ridotto. Trasformata di continuo nei criteri di accesso (nel 1961 fu vinta ancora dal Bologna, nel 1966 dalla Fiorentina), a partire dal 1979 diventò una sorta di Coppa dei Campioni della Serie B. Riservata ai vincitori dei rispettivi campionati di secondo livello, è stata conquistata nel 1980 dall’Udinese, nel 1983 dal Milan (e il trionfo viene percepito come un’onta dai suoi tifosi), due volte dal Pisa (1986,1988), dall’Ascoli nel 1987, dal Bari nel 1990 e dal Torino nel 1991.