Calcio, una passione reale: Carlo III è tifoso del Burnley
Carlo III è tifoso del Burnley, con tanto di abbonamento a vita (regalato) allo stadio Turf Moor, “casa” del club del Lancashire.
Non si è mai saputo per quale squadra di calcio tifasse la regina Elisabetta II, sempre che avesse simpatia per qualche club. O interesse per il calcio: in fondo, fu lei a consegnare al capitano Bobby Moore l’unica Coppa del Mondo vinta dall’Inghilterra, in quel di Wembley nel 1966 (contro la Germania Ovest e con tanto di gol fantasma). Nel 2009 un giornale scrisse che la regina era tifosa del West Ham, ma è girata anche voce che simpatizzasse per l’Arsenal, altra squadra londinese e ben più vincente.
We join the country in mourning the death of Her Majesty the Queen.
Queen Elizabeth II visited Burnley three times during her tenure and we hosted her at Turf Moor in 2012 which was an honour and a privilege.
Our longest serving monarch and an incredible lady ❤️
Rest in peace pic.twitter.com/gwEoOjwu0Q
— Burnley FC (@BurnleyOfficial) September 8, 2022
Carlo III, come è nato il tifo per il club del Lancashire
Nessun dubbio, invece, sulla fede calcistica del nuovo re Carlo III, che nel 2012 ha rivelato a sorpresa il suo tifo per il Burnley, squadra della città di 87mila abitanti a nord di Manchester. Chissà, forte una passione nata nella stagione 1959/60, quando il 12enne Carlo assistette (o meglio ascoltò alla radio) alla vittoria del campionato da parte del Burnley, oggi militante in Championship (la “Serie B” inglese)? Non esattamente. Carlo si è avvicinato al club del Lancashire quando faceva attività di beneficenza nella zona: «Burnley ha attraversato momenti molto difficili e sto cercando di trovare modi per aiutare a rigenerare e aumentare le aspirazioni e l’autostima in quella parte del mondo», spiegò dieci anni fa l’allora principe di Galles. Per la cronaca sono in tutto due i campionati vinti dai Clarets, il primo nel 1921. E poi una FA Cup, alzata al cielo nel 1914.

Carlo III, le alternative a Londra di certo non mancavano
Principe di Galles dal 1958, Carlo si sarebbe potuto avvicinare appunto a un club gallese: Swansea o Cardiff City, capaci tra l’altro di raggiungere la Premier League inglese. Oppure optare per una squadra di Londra, visto che c’è l’imbarazzo della scelta: lo stadio del Chelsea, ad esempio, dista appena cinque chilometri a piedi da Buckingham Palace. Craven Cottage, “casa” del Fulham, si trova invece a sette chilometri. A 7,5 chilometri The Den, stadio del Milwall, dalla tifoseria operaia e rissosa. Poco più distante Loftus Road, dove gioca il Queens Park Rangers, che avrebbe potuto scegliere, magari in onore della madre. Highbury, così come la nuova casa dell’Arsenal, l’Emirates Stadium, era a otto chilometri dalla residenza reale. Spacciato in partenza il West Ham: ha giocato per oltre un secolo al Boleyn Ground (noto anche come Upton Park), chiamato così perché sorgeva di fianco ad un edificio molto particolare, il Boleyn Castle, dove avrebbe soggiornato Anna Bolena. Non sarebbe stato il caso. E ci sarebbero state anche Tottenham Hotspur, Crystal Palace, Charlon Athletic, persino il Wimbledon. E invece no: Burnley.

Anche William claret and blue: ma è dell’Aston Villa
Dopo l’annuncio di Carlo, il Burnley regalò all’allora erede al trono un abbonamento Vip a vita per lo stadio Turf Moor, che il principe di Galles usò nel 2010, in occasione della sfida di Premier League contro il West Ham, vinta dai Clarets per 3-0. E due anni dopo, in occasione del centenario della seconda fondazione del club, che in origine si chiamava Burnley Rovers, Carlo si fece fotografare con la maglietta claret and blue del Burnley, colori scelti oltre un secolo fa in omaggio a quelli dell’Aston Villa. Che, curiosamente, è la squadra per cui tifa il principe William, nonostante sia un club di Birmingham.