Caccia russi con testate nucleari nei cieli della Svezia: cosa è successo

Redazione
31/03/2022

Due dei quattro jet che il 2 marzo hanno violato lo spazio aereo del Paese scandinavo avrebbero trasportato questo tipo di armi. Per Stoccolma è stato «un atto deliberato con l'obiettivo di intimidire».

Caccia russi con testate nucleari nei cieli della Svezia: cosa è successo

Il 2 marzo quattro aerei russi, due bombardieri Sukhoi Su-24, scortati da altrettanti intercettori Sukhoi Su-27, avevano violato lo spazio aereo della Svezia. Ebbene, questo è noto. Ma c’è una novità: secondo quanto riportato dal programma Nyheterna del canale televisivo svedese TV4, i due cacciabombardieri erano equipaggiati con armi nucleari. Fonti raggiunte dai giornalisti locali hanno definito la violazione dello spazio aereo un atto deliberato, quindi non involontario, con l’obiettivo di intimidire la Svezia.

Caccia russi con testate nucleari nei cieli della Svezia: cosa è successo lo scorso 2 marzo.
La posizione dell’exclave russa sul mar Baltico.

I jet russi erano partiti dalla base di Kaliningrad

La formazione composta da quattro caccia da combattimento era decollata dalla base aerea russa di Kaliningrad, capoluogo e centro principale dell’oblast’ omonima, exclave russa tra Polonia e Lituania con accesso al mar Baltico. La violazione dello spazio aereo svedese, segnalata e denunciata da Stoccolma nello stesso giorno in cui è avvenuta, si era verificata nei cieli attorno all’isola di Gotland. «La violazione russa dello spazio aereo svedese è ovviamente del tutto inaccettabile», aveva dichiarato a caldo il ministro della Difesa, Peter Hultqvist, che si trovava proprio sull’isola di Gotland, annunciando una ferma risposta diplomatica da parte della Svezia: «La sovranità e il territorio svedesi devono sempre essere rispettati».

La Russia teme che Svezia e Finlandia entrino nella Nato

La novità delle ultime ore è il presunto carico di testate nucleari in due dei quattro jet. La notizia, per quanto non confermata ufficialmente dalle forze armate svedesi, non fa altro che acuire il sentimento di insicurezza della Svezia che, così come la vicina Finlandia, non ha mai fatto richiesta di aderire alla Nato: il ritorno del dibattito attorno a questo tema aveva scatenato la rabbia del Cremlino. «Se Finlandia e Svezia aderiranno alla Nato ci saranno gravi conseguenze militari e politiche», ha dichiarato il 12 marzo Sergei Belyayev, alto ufficiale del ministero degli Esteri russo, nel corso della guerra in Ucraina.

Caccia russi con testate nucleari nei cieli della Svezia: cosa è successo lo scorso 2 marzo.
I Sukhoi Su-24 che hanno invaso lo spazio aereo svedese sarebbero stati equipaggiati con testate nucleari (U.S. Navy via Getty Images)

Per il capo dell’aeronautica Mosca vuole intimidire Stoccolma

Pur non confermando la presenza di testate nucleare sui velivoli, il capo dell’aeronautica svedese Carl-Johan Edstrom ha detto di non avere dubbi che la violazione dello spazio aereo sia stata «un atto deliberato con l’obiettivo di intimidire» il Paese scandinavo. Dopo la fine della Guerra Fredda, la Svezia ha ridotto drasticamente le spese militari, prima dell’inversione di tendenza che ha fatto seguito all’annessione della Crimea da parte della Russia: nel 2017 il governo svedese ha reintrodotto il servizio militare obbligatorio e, successivamente, ha riaperto la sua guarnigione sulla già citata isola di Gotland.