Un emendamento proposto da Fratelli d’Italia all’interno della legge di Bilancio ha mandato su tutte le furie le associazioni ambientaliste. Si tratta di una proposta che aprirebbe all’abbattimento di fauna selvatica anche in parchi e città, se motivato dall’obiettivo della sicurezza dei cittadini o stradale. Si parla di «abbattimento e cattura» anche in zone solitamente vietate alla caccia, nei giorni «di silenzio venatorio e nei periodi di divieto». Insorgono gli ambientalisti, che parlano di «una proposta insensata e illegittima».

Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf si ribellano
Contro l’emendamento presentato da FdI si schierano compatte l’Enpa, la Lac, la Lav, Legambiente, Lipu e Wwf. In una nota congiunta spiegano che «se l’emendamento caccia selvaggia venisse approvato, una ristretta categoria di individui, peraltro sempre più isolata dal tessuto sociale, sarebbe autorizzata a fare strage di animali selvatici e a mettere in pericolo la pubblica incolumità con il pretesto del controllo della fauna. Com’è possibile che tale emendamento, palesemente inammissibile, poiché nulla ha a che vedere con la Legge di Bilancio e con le finanze dello Stato, sia potuto arrivare all’esame della Commissione Bilancio della Camera? Governo e maggioranza hanno forse in mente di smantellare i capisaldi del legislazione ambientale del Paese proprio in un momento nel quale la biodiversità, non solo Italiana ma dell’intero Pianeta, ha assolutamente bisogno di maggiori tutele?».

Gli ambientalisti: «Proposta insensata, incostituzionale e illogica»
Le associazioni proseguono e attaccano l’emendamento, reo di demolire la legge che tutela la fauna e regolamenta la caccia, oltre alla «legge 394/91 sulle aree protette che sarebbero aperte agli spari per compiacere la lobby venatoria e degli armieri». Ma sotto attacco c’è anche la Commissione Ambiente del Senato, che ha approvato il trasferimento delle funzioni in materia di fauna dal Ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura. «Una proposta insensata, mix di incostituzionalità e illogicità», insistono gli ambientalisti, che ora chiedono «di bocciare l’emendamento caccia selvaggia. A chiederlo è anche la stragrande maggioranza di italiani che è contraria all’attività venatoria e, quindi, all’uccisione di animali per divertimento».