Replicare e assorbire il comportamento altrui è tipico dei pappagalli. Questa capacità, confermata da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science, è stata di recente usata dai volatili per mettere in pratica un comportamento particolarmente curioso. In Australia, dove sono molto diffusi, i cacatua dalla cresta di zolfo pare infatti abbiano imparato gli uni dagli altri ad aprire i cassonetti dell’immondizia per cercare cibo. Gli avvistamenti si sono moltiplicati a livello esponenziale soltanto negli ultimi due anni e hanno coinvolto 44 sobborghi differenti di Syndey.
Lo studio tedesco-australiano, condotto dalla dottoressa del Max Planck Institute of Animal Behavior Barbara Klump, ha analizzato le segnalazioni dei cittadini che sempre più frequentemente si sono imbattuti in questo particolare comportamento animale. «Non si sta sviluppando con uno schema casuale, ma segue uno speciale layout geografico», ha affermato la dottoressa Klump al Guardian, sottolineando così il fatto che i cacatua emulino il comportamento dei loro simili.
Solo i cacatua maschi riescono ad aprire i cassonetti
Tuttavia non si tratta di un comportamento diffuso su larga scala. Dopo aver analizzato 486 esemplari di cacatua, lo studio ha potuto scoprire che solo il 10 per cento di loro possedeva la capacità di aprire i cassonetti. Per la maggior parte si trattava di animali maschi, un dettaglio che non desta tuttavia grandi sorprese. «È sequenza piuttosto complicata da imparare e da eseguire», ha proseguito la dottoressa Klump. «Probabilmente i maschi hanno sviluppato tale capacità sfruttando le loro maggiori dimensioni oppure le loro tendenze dominanti sulle femmine».
Non finisce qui, perché i cacatua inoltre hanno imparato a distinguere i vari bidoni, sapendo dove viene eseguita la raccolta differenziata e dove invece sono contenuti i rifiuti generici, scelti dall’88,8 per cento degli esemplari. È qui infatti che per loro è più semplice trovare cibo.
Come i pappagalli hanno imparato ad aprire i bidoni
Difficile definire come sia iniziato il processo di apprendimento e quale esemplare ne sia stato il pioniere: l’ipotesi del dottor John Martin della Taronga Conservation Society è che il via potrebbe essere stato dato dalla presenza di bidoni troppo pieni e dunque impossibili da chiudere oppure da quelli scoperchiati per il forte vento. Il prossimo obiettivo è capire se tale tendenza sia destinata a diffondersi o a svanire così come si è sviluppata. «Ci piacerebbe ricevere maggiori informazioni per confermare quando e se questo comportamento si verifichi in altre aree dell’Australia», ha concluso Martin.
Ecco perché, come fatto già due anni fa, i ricercatori hanno chiesto ai cittadini di riferire tutti gli avvistamenti di cacatua impegnati ad aprire i cassonetti. «Anche sapere che in determinate zone non si verificano situazioni simili può essere importante per un’analisi più completa».