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Rivoluzione in busta paga, come cambia l’Irpef

Dall’1 gennaio è in vigore la riduzione da cinque a quattro aliquote, con la revisione in parallelo degli scaglioni di reddito. Le cose da sapere.

14 Gennaio 2022 12:5314 Gennaio 2022 12:54 Redazione
Rivoluzione in busta paga, come cambia l’Irpef. Le cose da sapere.

Con l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2022, che il 30 dicembre ha ottenuto il via libera da parte della Camera, è stata introdotta una riforma dell’Irpef, con modifiche agli scaglioni e alle aliquote di tassazione. Ecco cosa cambia in busta paga.

Irpef, nuove aliquote e relativi scaglioni

L’Irpef, ossia l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, è un’imposta diretta, personale e progressiva che grava sul reddito da lavoro dipendente, assimilato al lavoro dipendente e di impresa. Da gennaio 2022 è entrata in vigore la nuova Irpef a 4 aliquote (23, 25, 35 e 43 per cento) al posto delle cinque prima previste. È stata in pratica soppressa l’aliquota del 41 per cento e sono state rimodulate le soglie di reddito dei vari scaglioni: fino a 15 mila euro, da 15 a 28 mila, da 28 a 50 mila e oltre 50 mila. Le nuove aliquote Irpef, con relativi scaglioni, sono dunque le seguenti: da 0 a 15.000 euro: 23 per cento; da 15.00,01 a 28.000 euro: 25 per cento; da 28.000,01 a 50.000 euro: 35 per cento; da 50.000,01 euro in poi: 43 per cento.

Irpef, ridefinito il sistema delle detrazioni

Alle nuove aliquote si affianca la ridefinizione del sistema delle detrazioni Irpef per il lavoro dipendente e quello delle detrazioni per pensionati e autonomi, alle quali è affidato il compito di garantire il meccanismo della progressività dell’imposta. Entra in vigore la detrazione fiscale per redditi del lavoratore dipendente, che vengono assimilati se il reddito totale è superiore a 28 mila euro ma non supera 40 mila. Inoltre, sarà attuato un parziale esonero contributivo per tutti i dipendenti che hanno un reddito inferiore a 34.996 euro. Tra le novità più importanti c’è poi la soppressione delle detrazioni per i figli a carico fino a 21 anni, che da marzo 2022 saranno inglobate nel nuovo assegno unico.

Irpef, il bonus da 100 euro

Il bonus di 100 euro, erogato mensilmente in busta paga, continuerà a essere riconosciuto ai contribuenti fino a 15 mila euro di reddito. Per i redditi superiori fino a 28 mila euro, è prevista una clausola di salvaguardia: sarà erogato a condizione che la somma delle detrazioni per i carichi di famiglia, per i redditi da lavoro, per gli interessi passivi sui mutui relativi a terreni e abitazione principale contratti entro il 31 dicembre 2021, così come in relazione alle detrazioni per spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica sostenute fino al 31 dicembre 2021, sia superiore all’imposta lorda. In questo caso il bonus sarà riconosciuto per un ammontare non superiore a 1.200 euro, calcolato in base alla differenza tra detrazioni spettanti e imposta lorda.

Irpef, “sconto” medio di 264 euro 

La riforma fiscale porterà a una riduzione media di prelievo (per i 27,8 milioni di contribuenti) di 264 euro, ma il vantaggio sarà maggiore per i redditi medio alti, quelli tra i 42mila e i 54mila, per i quali lo sconto medio sarà di 765 euro. In ogni caso, servirà un po’ di tempo per adeguare i software delle buste paga: l’effetto concreto arriverà solo a marzo, quando ci sarà il conguaglio anche per i due mesi precedenti.

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