La chemioterapia ormai non sta dando più esito e le metastasi hanno aggredito anche i polmoni e il fegato. Per questo Pelé, ricoverato dal 30 novembre all’ospedale Albert Einstein di San Paolo, non sarà più sottoposto a test o trattamenti invasivi: i medici hanno avviato le cure palliative destinate ai malati terminali. È la triste indiscrezione del quotidiano brasiliano A Folha, che smentisce non solo quanto comunicato dall’ospedale paulista, ma anche dalla famiglia di O Rei.
Pelé, il cancro e l’operazione nel 2021
Pelé soffre di un cancro intestinale, diagnosticato a settembre del 2021, e dopo essere stato operato da circa un anno si sta sottoponendo a cicli di chemioterapia. Martedì è stato ricoverato all’ospedale Albert Einstein di San Paolo con problemi di «gonfiore generale» e «insufficienza cardiaca». L’ospedale nei giorni scorsi ha rilasciato un comunicato in cui affermava che l’ex calciatore 82enne aveva «il pieno delle funzioni vitali», dopo aver subito un’infezione respiratoria: «La patologia è stata trattata con antibiotici. La risposta alla cura è stata adeguata: il paziente è cosciente e si rilevano miglioramenti nello stato generale della sua salute».

Il mondo del calcio in ansia per O Rei
Considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi, nel corso della sua strepitosa carriera, Pelé ha vinto tre Mondiali con il Brasile nel 1958, 1962 e 1970. Con la nazionale del proprio Paese ha segnato 77 volte in 92 partite, mentre con il Santos ha giocato 660 partite ufficiali segnando 643 gol.

Prima del fischio d’inizio di Brasile-Camerun in Qatar, un grande striscione dedicato a Pelé è comparso sugli spalti dello stadio di Lusail. L’account Instagram del fuoriclasse verdeoro ha postato inoltre su Instagram la foto di un grattacielo di Doha illuminato dalla sua immagine e dalla scritta “Get well soon” (“Rimettiti presto”).