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Brasile, l’imbarazzo di Meloni e Salvini e quelle timide condanne

Dopo l’assalto ai palazzi del potere da parte dei supporter dell’ex presidente brasiliano, la premier Meloni e Salvini, suoi vecchi estimatori, si sono limitati a condannare l’uso della violenza e a parlare di dissenso democratico. Nessun riferimento a Lula, agli estremisti di destra o al tentato golpe. E sui social spuntano vecchi video…

9 Gennaio 2023 11:209 Gennaio 2023 11:21 Redazione
Brasile, l'imbarazzo di Meloni e Salvini e quelle timide condanne

Sarà preso un golpe anche a loro, dopo aver visto le immagini di quell’assalto. Ma per un motivo o per l’altro la premier Giorgia Meloni e il leader della Lega Matteo Salvini sono stati molto timidi nel condannare il caos in Brasile con l’irruzione nei palazzi del potere da parte dei sostenitori del presidente uscente e sconfitto Jair Bolsonaro, che non ha mai riconosciuto la vittoria elettorale del rivale di sinistra, Ignazio Lula da Silva, al recente voto del 30 ottobre 2022. Anzi, il “Capitano” è rimasto proprio in silenzio sui social, proprio lui sempre così attento a commentare tutto ciò che riguarda l’attualità, senza limitarsi alla sua sfera di competenza ministeriale, e cioè le infrastrutture e i trasporti.

Brasile, supporter di Bolsonaro assaltano i palazzi del potere a Brasilia
L’assalto a Brasilia (Getty Images).

Quando la Meloni esultava in chiave anti-Battisti

La presidente del Consiglio ha scritto: «Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane». Mancano parecchie parole chiave, non c’è alcun riferimento alla destra, a Bolsonaro, a Lula, alla democrazia in pericolo, ma si parla di un meno chiaro «dissenso democratico». Del resto non è difficile capire il perché, visto che la Meloni, quando era solo la leader di Fratelli d’Italia, esultava per la vittoria della destra di Bolsonaro, sopratutto in chiave anti-Cesare Battisti, «terrorista rosso», e contro «la rete dell’internazionale radical chic», qualsiasi cosa volesse dire.

Brasile, l'imbarazzo di Meloni e Salvini e quelle timide condanne
Giorgia Meloni pro Bolsonaro.

La tiepida nota della Lega, il mutismo social di Salvini

Il mutismo di Salvini non può invece essere spiegato con la tiepida nota della Lega: «Condanniamo ogni tipo di violenza, in Brasile come ovunque. Il libero voto dei cittadini si rispetta, sempre». Anche qui, il messaggio sembra pre-confezionato, senza alcuna esplicita indicazione della matrice di questa violenza, che arriva dalla destra estremista, tanto che Lula non ha esitato a definire quei rivoltosi «fascisti». La stessa destra estremista, del resto, ammirata da Salvini e Meloni negli anni di governo Bolsonaro.

2019, festa della Lega a Cervia

[@nonleggerlo] pic.twitter.com/8D9P0DignQ

— RassegnaTv (@RassegnaTv) January 9, 2023

Il Capitano era riuscito a lodare Putin, Trump e Bolsonaro in un colpo solo

Nelle ore successive ai gravi fatti di Brasilia, su Twitter è ricomparso un video proprio del numero uno del Carroccio che faceva “filotto”, come si dice in questi casi, lodando i tre leader di politici che poi la Storia ha condannato per vicende completamente diverse tra loro: Vladimir Putin, Donald Trump e Jair Bolsonaro. «Ritengo Putin è un grande uomo di Stato e di governo, così come ritengo Trump una salvezza per gli americani e Bolsonaro un grande presidente brasiliano». È finita male per tutti e tre, per l’imbarazzo di chi si affrettava a scattare foto e sprecare celebrazioni entusiaste quando ancora erano sulla cresta dell’onda.

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