Umberto Bossi e Matteo Salvini sono sempre più vicini all’addio. Il senatur e il vicepremier sono ai ferri corti, tanto che Bossi non riuscirebbe nemmeno a sentirlo al telefono. Tra il fondatore e l’attuale leader della Lega, quindi, ormai la rottura sembra insanabile ma al centro tra loro c’è il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che pensa soprattutto alla corsa alla presidenza della Regione, con le elezioni a meno di due mesi. Bossi ha incontrato i suoi al Pirellone e, secondo quanto rivelato da Repubblica, si sarebbe sfogato, chiamando Salvini «un bambino».
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Lo sfogo di Bossi: «Lui è un bambino, io parlo con gli uomini»
Al Pirellone è andato in scena un vero e proprio sfogo del fondatore della Lega. Bossi avrebbe detto ai suoi che Salvini «è un bambino, non si comporta come un uomo e io sono abituato a parlare con gli uomini». Il riferimento è a chi gli chiede se sia riuscito a sentire telefonicamente il vicepremier, che invece pare non risponda a chiamate e messaggi. E così Bossi è andato da Attilio Fontana, si è chiuso in una sala laterale del Consiglio regionale e ha portato con sé i quattro consiglieri espulsi dalla Lega la settimana scorsa. Lì ha creato il gruppo Comitato Nord in aula, con loro, Angelo Ciocca e Paolo Grimoldi.

La nota del Comitato Nord: «Fontana riconosca la lista»
Attilio Fontana ha poi incontrato Bossi e al termine del confronto ha dichiarato che si farà «promotore con la coalizione di centrodestra della necessità di accogliere anche loro». Una risposta al comunicato diramato da lì a poco: «Oggi il Presidente a vita della Lega Nord Umberto Bossi ha incontrato in consiglio regionale il Presidente Attilio Fontana. Una richiesta chiara ed inequivocabile: farsi parte attiva con gli alleati di coalizione al fine di riconoscere il Comitato Nord come lista all’interno della coalizione di centrodestra in appoggio al presidente Fontana». C’è tempo però fino a domenica. Bossi, in caso di bocciatura della coalizione, virerebbe verso Letizia Moratti sancendo la scissione definitiva.
