Boris Johnson non si dimette ma sembra essere spacciato

Redazione
06/07/2022

Il premier britannico si aggrappa a un rimpasto di governo. Anche se qualcuno parla di un passo indietro imminente. Ormai è accerchiato e la sua carriera a Downing Street è agli sgoccioli. Pure i sondaggi certificano il suo crollo di consensi nel Regno Unito.

Boris Johnson non si dimette ma sembra essere spacciato

Per l’attaccamento alla poltrona, Boris Johnson sembra più un inscalfibile politico italiano che il primo ministro britannico. Non sembra aver intenzione di dimettersi, anche se qualcuno parla di un possibile passo indietro imminente: del resto scandali e defezioni nel suo governo lo stanno indebolendo enormemente, e in molti ormai scommettono sulla precoce fine della sua carriera a Downing Street. Ha appena perso il suo ministro dell’Economia Rishi Sunak e quello della Salute Sajid Javid a pochi minuti l’uno dall’altro, dopo che entrambi si sono dimessi martedì sera; ma “BoJo” non mollerà l’osso, non ancora. In totale, sono 10 le persone che lo hanno abbandonato fin qui.

Boris Johnson non si dimette ma sembra essere spacciato
Il primo ministro britannico Boris Jonhson (Getty Images)

Prima il party gate, poi le accuse di molestie ai parlamentari conservatori

La crisi, come ha ricordato Politico, va avanti da mesi, iniziata con il party gate, lo scandalo delle feste private durante le restrizioni per il coronavirus a cui hanno partecipato figure chiave ai vertici della politica britannica, incluso lo stesso Johnson, e poi proseguita con le accuse di molestie rivolte ad alcuni parlamentari conservatori, compreso il deputato Chris Pincher a cui Johnson aveva dato un incarico nonostante fosse invischiato in uno scandalo sessuale.

Boris Johnson non si dimette ma sembra essere spacciato
Il primo ministro britannico Boris Jonhson (Getty Images)

Difficile farlo schiodare: non c’è un meccanismo automatico per cacciarlo

Il guaio per i detrattori di Boris è che il capriccioso sistema politico britannico non prevede un meccanismo immediato per rimuoverlo. Un primo ministro dovrebbe togliere il disturbo con una mossa da gentleman solo in caso dovesse venire meno la fiducia del suo partito. Ma finora Johnson è sopravvissuto per un soffio a un voto di fiducia a giugno e, secondo le attuali regole del Partito conservatore, per i successivi 12 mesi non può essere giudicato di nuovo. Ma i ribelli Tory stanno lavorando per eliminare questa regola e provare successivamente a farlo fuori.

Boris Johnson non si dimette ma sembra essere spacciato
Il primo ministro britannico Boris Jonhson (Getty Images)

Servirebbe un voto di sfiducia alla Camera dei Comuni, con maggioranza semplice

Un altro modo più improbabile per estromettere Johnson è farlo soccombere in un voto di sfiducia alla Camera dei Comuni, uno scenario che richiederebbe un numero sufficiente di parlamentari conservatori schierati con i partiti di opposizione: basterebbe in questo caso una maggioranza semplice per costringerlo a ritirarsi. Infine, la sua posizione potrebbe diventare insostenibile se dovessero arrivare le dimissioni di massa del suo gabinetto.

Boris Johnson non si dimette ma sembra essere spacciato
Il primo ministro britannico Boris Jonhson (Getty Images)

Il 69% degli elettori pensa che si debba dimettere, e anche tra chi ha votato Tory…

Per ora siamo solo a un provocatorio rimpasto di governo. Nadhim Zahawi è stato nominato cancelliere – il ministro delle finanze del Regno Unito e la seconda figura più importante del governo – e Steve Barclay è diventato ministro alla salute. Il primo ministro però sta diventando impopolare anche nel Paese. Un sondaggio di YouGov ha rilevato che il 69% degli elettori pensa che Johnson avrebbe dovuto dimettersi, con un aumento di 11 punti rispetto a un mese prima, e che anche il 54% delle persone che hanno votato Tory nel 2019 vorrebbe la sua defenestrazione. Quanto può resistere davvero “BoJo”, in queste condizioni?