Riesumato il corpo di una donna deceduta, circa un anno fa, nel cimitero di Borgetto, nella provincia di Palermo. Il caso è stato riaperto dopo una denuncia presentata dalla madre che ha fatto sorgere sospetti sul marito della donna. Il corpo è stato portato al Policlinico di Palermo per ripetere l’autopsia per rivelare maggiori informazioni sulla morte della giovane donna.

I sospetti sul marito della donna riesumata a Borgetto
Stefania Ferrante, di 40 anni, circa un anno fa, morì a causa di ictus e venne catalogata come morte per malattia. Tuttavia, una recente denuncia presentata ai carabinieri dalla madre ha convinto i magistrati a riaprire il caso per scoprire di più sulla morte della donna, perché la realtà potrebbe essere differente. La madre della 40enne, ha riferito che la figlia potrebbe essere morta non per cause naturali, ma in seguito ai tantissimi maltrattamenti violenti del marito.
La denuncia è stata presentata tramite una lettera, scritta nero su bianco, alla stazione dei carabinieri della cittadina siciliana e trasmessa alla Procura di Palermo, che ha deciso di ottenere maggiori informazioni sul caso e aprire un’inchiesta. Segnato nel registro degli indagati il compagno, ma si tratta di un atto formale. Infatti la vicenda è ancora tutta da chiarire e da accertare in ogni suo particolare anche la veracità della lettera.

La difesa del marito
Gli investigatori hanno sentito amici, parenti e vicini di casa della coppia. Il marito è subito corso ai ripari e si è affidato alla difesa dell’avvocato Bartolomeo Parrino.
Il suo avvocato ha poi commentato la riapertura delle indagini: «La donna è morta a causa di un ictus. A certificarlo fu il medico. Erano risaputi i conflitti tra la madre della donna morta e il genero». Il cadavere della 40enne è stato trasportato all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo dal cimitero di Borgetto per ripetere l’autopsia, che rivelerà altre informazioni sulle cause del decesso della giovane donna.