Tra un balletto un tutorial o, più recentemente, una ricerca di lavoro, su TikTok c’è posto anche per i libri. Da un anno a questa parte, infatti, sono sempre più numerosi i content creator che condividono coi loro follower i titoli preferiti o più interessanti lanciati sul mercato. Trasformando così la piattaforma in uno degli attori principali della rivoluzione digitale che sta cambiando le regole dell’editoria.
BookTok, un ‘paradiso’ da 9,6 miliardi di visualizzazioni
Con oltre 9,6 miliardi di visualizzazioni totali, #BookTok è l’hashtag più amato dai bibliofili. Qui, gli utenti – prevalentemente giovani donne – si dilettano a postare brevi clip ispirate ai libri che più li hanno colpiti, proponendo un punto di vista sulla letteratura smart e senza troppe pretese. Un approccio rilassato che vuole esplorare aspetti inediti di storie e personaggi. Più che una recensione su scrittura e trama, insomma, il social propone mini rubriche come quelle di @kateslibrary, ‘Libri dove il protagonista ha il compito di uccidere qualcuno ma finisce per innamorarsene’ o di @abbysbooks, ‘Le dieci cose che fanno i lettori incalliti’. L’originalità trova immediato riscontro nei numeri: in poche ore, post del genere riescono ad attirare l’attenzione di un pubblico ampio e omogeneo, riuscendo nella difficile impresa di avvicinare alla lettura anche i più disinteressati. «Ho ripreso a leggere con passione dopo aver scoperto BookTok», ha spiegato al Guardian la 15enne Mireille Lee che, assieme alla sorella Elodie, gestisce il profilo @alifeofliterature. Dopo l’inaspettato successo dei loro primi video (che hanno raggiunto più di 1000 like in un giorno), le due hanno iniziato a condividere quasi quotidianamente brevi filmati ispirati alle ambientazioni dei loro romanzi preferiti, montandoli ad arte su brani musicali azzeccati. Oggi vantano oltre 200 mila seguaci e 6 milioni di pollici in su. «Il nostro segreto è puntare tutto sull’estetica. La usiamo un po’ come specchietto per le allodole per convincere i coetanei che ci seguono a leggere quello che consigliamo», hanno aggiunto. «Siamo coscienti che questo possa sembrare un metodo svilente per parlare di libri ma ne abbiamo verificato l’efficacia coi nostri amici. Quando vedono un saggio, una raccolta di racconti li rifiutano a priori perché li accostano alla scuola o ai compiti. Invece, le volte in cui abbiamo provato a convincerli mostrando loro dei video è stato un grande successo».
Il successo di BookTok si basa sull’assenza di filtri e sull’autenticità
Gli effetti di BookTok sul mercato editoriale non sono affatto una leggenda metropolitana. Ne è un esempio lampante l’opera di Adam Silvera, They both die at the end che, uscita nel 2017, ha spopolato sul social e, in pochi mesi, ha scalato le classifiche, vendendo più di 4 mila copie a settimana e 200 mila totali nel Regno Unito, quando l’hashtag #adamsilvera è diventato uno dei più ricercati sul web. Fenomeni del genere, ovviamente, vengono osservati con interesse dalle case editrici che provano a sfruttarne l’impatto per fare business. «Anche se la maggior parte dei Booktoker esplora una fetta limitata del catalogo, concentrandosi molto su un genere in particolare, lo young adult (solitamente destinato ad adolescenti d’età compresa tra i 12 e i 18 anni, ndr), lo spazio che hanno creato è geniale ed entusiasmante», ha sottolineato Kat McKenna, responsabile del marketing e brand manager specializzata in letteratura per bambini e ragazzi. «Portano avanti un progetto di divulgazione molto interessante, accostando la letteratura al cinema attraverso una serie di brevi trailer curatissimi, di una qualità di gran lunga superiore a quelli prodotti a livello professionale. Hanno il potere di far rivivere le parole sullo schermo ed è straordinario». A differenza delle classiche recensioni, i giovani influencer del libro non hanno filtri. E le loro reazioni, racchiuse in pochi minuti, sono viscerali e autentiche. Si emozionano, piangono, fanno a pezzi un autore senza vergogna, fanno satira senza mai esagerare. Offrendo al pubblico un giudizio sincero e spassionato.

Come la pandemia ha influito sul successo di BookTok
Ad agevolare l’exploit di BookTok è stato, sicuramente, il lockdown. Molti, infatti, hanno deciso di iscriversi alla piattaforma e utilizzarla per parlare della loro passione per i libri e ingannare la noia. Non immaginavano di poter trasformare quell’idea in una sorta di lavoro, arricchito da collaborazioni con scrittori e case editrici. È il caso di Ayman Chaudhary (@aymansbooks), studentessa universitaria 20enne, che ha attirato l’attenzione dei suoi 258 mila fan con un commento sul celebre bestseller di Madeline Miller, La canzone di Achille: «Sono sbarcata su TikTok perché cercavo qualcosa di creativo con cui intrattenermi durante la pandemia. Non pensavo di avere nulla di interessante da dire». Stesso destino quello della 22enne Faith Young (@hellyeahbooks) che, eludendo i trend, dal primo lockdown porta avanti un progetto che punta a dare spazio all’inclusività. «In genere, le tendenze più virali riguardano i soliti 10 titoli, quelli di cui tutti parlano», ha dichiarato. «Tuttavia, si tratta quasi sempre di opere che strizzano l’occhio alla comunità etero e bianca. Nel mio piccolo, da ragazza bisessuale, cerco di promuovere anche alternative che aiutino le minoranze a sentirsi rappresentate. Non cambi la vita a nessuno ma puoi aiutare qualcuno a sentirsi compreso ed è già tanto».