Si torna a parlare del bonus ai deputati per l’acquisto di pc, tablet e smartphone. Dopo la notizia dello scorso dicembre di un rimborso da 5.500 euro che i parlamentari avrebbero potuto spendere in dotazione tecnologica, è partita la gara di solidarietà. Su spinta di Repubblica e del programma Le Iene, sono stati tanti i deputati ad aver aderito a un’iniziativa volta a regalare gli strumenti a scuole in difficoltà. Oggi è sempre il quotidiano a rivelare che la Camera non effettua alcun controllo relativo al rimborso. Quindi, di fatto, chi lo ha utilizzato potrebbe anche aver acquistato smartphone e pc regalandoli ad amici e parenti.

Montecitorio: «Gli uffici non entrano nel merito dell’utilizzo»
La questione relativa ai controlli è nata proprio in virtù della gara di solidarietà partita a dicembre. Dopo la trasmissione Le Iene, è stato Filippo Roma a coinvolgere alcuni onorevoli, che hanno accettato di donare un totale di 53 tablet e 13 computer portatili alla scuola Gianni Rodari, in provincia di Napoli. Prima di effettuare la donazione, però, alcuni deputati hanno chiesto agli uffici se fosse legalmente possibile. Una notizia circolata oggi grazie a Repubblica e che pone l’accento sulla risposta degli uffici di Montecitorio, che «non entrano nel merito dell’utilizzo successivo all’acquisto». Per ricevere il bonus basta presentare le fatture, ma sull’utilizzo successivo, quindi, non ci sarà alcun controllo.
Alcuni non hanno utilizzato il bonus
Proprio per questo principio, si è aperta una sorta di falla nel sistema e c’è chi ha avanzato il dubbio che così quel bonus possa essere utilizzato per mogli, figli, parenti e amici. Così alcuni deputati hanno deciso di non chiedere il rimborso, ma di donare ugualmente l’attrezzatura alla scuola. Repubblica cita il caso di Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia, ma anche del leader dei Verdi Angelo Bonelli. Quest’ultimo ha spiegato: «Se valesse il principio per cui questo materiale tecnologico può finire a chiunque si può sì contribuire a una gara di solidarietà, ma anche regalare il cellulare al figlio o alla moglie. Io, difatti, ho deciso di non utilizzarlo e di attingere alle mie risorse personali per la donazione».
