Il governo starebbe pensando a dei nuovi bonus bollette che possano aiutare le famiglie a basso reddito ad affrontare il periodo contraddistinto da un forte costo della vita. Le precedenti misure scadranno infatti il prossimo 31 marzo 2023, ma stando a quanto lasciato trapelare da Sandra Savino, sottosegretaria all’Economia, in un’intervista al Messaggero, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni starebbe pensando a nuove misure per l’alleggerimento delle fatture energetiche.

In arrivo nuovi bonus bollette per le famiglie
Al momento, è necessario precisarlo, si tratta soltanto di indiscrezioni, con i nuovi bonus bollette che potranno diventare realtà solo dopo una decisione favorevole da parte del Consiglio dei ministri. L’ipotesi più gettonata, così come riferito dalla Savino, sarebbe quella di misure rivolte a determinate fasce di reddito più basse. Non un bonus per tutti, dunque, ma solo per quelle famiglie che hanno maggiori difficoltà economiche. Un altro fattore di selezione potrebbe essere quello relativo ai consumi, con le agevolazioni che potrebbero andare a premiare le famiglie che risparmiano. Non è da escludere che il governo possa decidere di adottare entrambi i parametri di valutazione, andando così a salvaguardare le famiglie più povere e a valorizzare chi consuma in maniera mirata e senza sprechi.

I dubbi sulle misure
Vista la particolarità dei possibili requisiti necessari per ottenere i nuovi bonus bollette, sono molti i dubbi che in queste ore preoccupano famiglie e addetti a lavori. Quel che si teme, per la precisione, è che il doppio binario di selezione possa lasciare fuori quelle famiglie con basso reddito che, per pochissimo, non rientrano nelle condizioni di svantaggio decise dall’esecutivo. II danno sarebbe enorme, visto che queste famiglie potrebbero ritrovasi a pagare in bolletta più di quelle che hanno un reddito più alto. Molto attente a ciò che potrebbe accadere sono le associazioni dei consumatori, che stimano un +58 per cento per il gas e un +27 per cento per la luce se il governo non rinnoverà in toto l’azzeramento degli oneri di sistema.