Il governo guidato da Giorgia Meloni ha approvato nel Consigli dei Ministri del 1° maggio il nuovo Decreto Lavoro con al suo interno importanti interventi rivolti soprattutto ad un taglio del cuneo fiscale. Il testo è attualmente una bozza e, in attesa dell’ufficialità, sono molte le novità e le indiscrezioni che sono emerse su di esso. Tra queste c’è sicuramente la presenza di un bonus di 500 euro per i lavoratori precari.
Bonus di 500 euro per i lavoratori precari
Stando a quanto riportato nella bozza del Decreto Lavoro, ci sarà bonus del valore di 500 euro che potrà essere corrisposto ai lavoratori precari non stabilizzati dopo due anni. Ecco dunque che chi avrà un contratto a tempo determinato di 24 mesi e sottoscritto dopo l’entrata in vigore del decreto Lavoro – con la sola esclusione dei contratti stagionali – potrà contare sull’erogazione da parte dello Stato di un importo una tantum a titolo di welfare di 500 euro. Nella bozza si precisa anche che tale misura si sbloccherà sono nel caso in cui, al termine dei 24 mesi, il contratto in scadenza non dovesse essere trasformato in una a tempo indeterminato.
Le altre misure del Decreto Lavoro
Il Decreto Lavoro contiene al suo interno molte altre misure che intervengono nel mondo lavorativo e incidono direttamente nella quotidianità dei cittadini. Il governo dice ufficialmente addio, dal 2024, al Reddito di Cittadinanza e, con un budget di 5,4 milioni di euro, dà il benvenuto all’Assegno di inclusione. E poi il taglio del cuneo fiscale che raggiunge i 6 punti per le Ral fino a 35 mila euro e i 7 punti per quelle fino a 25mila euro. «Nel giorno della festa del lavoro – ha detto la presidente Meloni sul Decreto – il governo sceglie di lavorare e dare risposte a coloro che legittimamente aspirano a cambiare la loro posizione e lo facciamo con una serie di provvedimenti articolati, il più importante tra tutti è il taglio delle tasse sul lavoro. Abbiamo liberato – ha aggiunto – un tesoretto da 4 miliardi grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti ed oggi lo destiniamo al più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni».