A sostenerne la candidatura ci sarebbero le cosiddette piccole. Club alla ricerca di una figura autorevole e indipendente, in grado di restituire credibilità a un mondo piegato da conti in rosso e martoriato da due anni di pandemia. La Lega di Serie A domani, martedì 15 febbraio, si ritrova per eleggere il proprio presidente, dopo le dimissioni di Paolo Dal Pino e il nome nuovo a cui molti pensano risponde all’identikit di Carlo Bonomi, attuale numero uno di Confindustria. Incarico con cui l’eventuale nomina non sarebbe incompatibile, anche per questo in caso di elezione, Bonomi non farebbe fatica ad accettare. Tutt’al più che sono diverse le società di Serie A iscritte all’associazione italiana degli industriali. Nato a Crema, classe 1966, laureato in Economia e commercio, Bonomi è stato nominato presidente di Confindustria il 20 maggio 2020, in piena prima ondata di Covid, con 818 voti favorevoli e un solo astenuto. Adesso sarebbe pronto a un clamoroso bis.

Come si elegge il presidente della Lega di Serie A
L’appuntamento è fissato dalle 9,30 in Via Ippolito Rosellini a Milano. E in seconda ed eventuale convocazione alle 11,30. Lunedì scorso la prima votazione, nella quale serviva la maggioranza qualificata di due terzi, 14 voti su 20 totali, si è risolta con un nulla di fatto. Stesso quorum servirà per la seconda. Mentre dalla terza in poi basterà la metà più uno degli aventi diritto (11 voti). Bonomi in un’ottica simile pare avvantaggiato rispetto a Gaetano Blandini, sponsorizzato dai presidenti di Lazio e Napoli Claudio Lotito e Aurelio De Laurentis. Fresco di nomina a consigliere indipendente, classe 1962 è si è laureato in Scienze politiche all’università degli Studi di Roma. Nel 1982, Blandini era nell’Ufficio Affari Riservati della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Qui è rimasto fino al 1990, diventando poi assistente del Direttore Generale dello Spettacolo presso il Ministero del Turismo e dello Spettacolo e, successivamente all’istituzione del Dipartimento dello Spettacolo presso la Presidenza del Consiglio, del Capo del Dipartimento dello Spettacolo. Dal 2001, poi, è stato nominato assistente del Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, mentre nel 2002 è diventato dirigente di seconda fascia del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dal 15 dicembre 2009 è Direttore Generale della Siae.

Da Casini ad Alfano, l’ipotesi di un politico alla guida della Serie A
Un curriculum di primo piano, che tuttavia pare non incontrare troppe simpatie tra i numeri uno del pallone nostrano. Alcuni presidenti, infatti, auspicherebbero l’elezione di un politico, una figura in grado di confrontarsi con il governo mantenendo la giusta autorevolezza e facendo valere ragioni comunque importanti. Bisogna infatti risolvere, e al più presto, i temi legati alla capienza degli stadi, i problemi relativi ai ristori e modificare la legge Melandri sulla commercializzazione dei diritti televisivi, secondo molti ormai anacronistica. Per tale motivo nelle scorse ore si erano fatti i nomi di Pier Ferdinando Casini e Angelino Alfano, entrambi esperti e appassionati delle dinamiche calcistiche. All’ordine del giorno, però, non ci sarà solo la nomina del presidente, ma anche l’adeguamento dello statuto ai principi della Figc, il rischio, da scongiurare assolutamente è la nomina di un commissario ad acta.