Armi nucleari, l’arsenale a disposizione di Putin e quando può essere usato
Mosca ha a disposizione circa 6 mila armi nucleari, di cui 1500 in fase di dismissione o già inutilizzabili. Secondo un rigido protocollo improntato al principio di deterrenza sono quattro i casi in cui la Russia potrebbe attivarle. Cosa sapere.
Da giorni ormai la minaccia nucleare di Putin tiene il mondo con il fiato sospeso. Il presidente russo attraverso un breve video, domenica scorsa, ha raccontato di aver messo in allerta speciale le forze nucleari di deterrenza. Ma qual è il reale arsenale atomico a disposizione di Mosca? Secondo Federation of American Scientists in totale le testate sarebbero 5977, un dato che ne include circa 1.500 prossime allo smantellamento o già inattive. Le restanti, 4.500, comprendono missili balistici e razzi, che coprono lunghe distanze. E ancora, armi più piccole, relativamente meno distruttive e a corto raggio, da usare sul campo di battaglia o in mare. In generale tali strumenti si trovano in basi missilistiche, su bombardieri o sottomarini.

Dagli Usa al Pakistan, i Paesi che hanno a disposizione armi nucleari
Cina, Francia, India, Israele, Corea del Nord, Pakistan, Russia, Usa e Regno Unito completano l’insieme delle potenze atomiche mondiali. Di queste, Cina, Francia, Regno Unito e Stati Uniti rientrano tra i 191 Paesi che hanno sottoscritto il trattato di Non proliferazione nucleare, per cui si impegnano a ridurre gli arsenali fino alla completa dismissione. India, Israele e Pakistan non hanno mai firmato l’accordo, mentre la Corea del Nord se n’è andata nel 2003. L’Ucraina non possiede invece armi nucleari, la cui devastazione dipende dalla dimensione della testata, dall’ambiente circostante e dalla distanza di esplosione dal suolo. Premesso che anche la più piccola si trascina dietro enormi conseguenze sotto il profilo delle perdite di vite umane e delle ripercussioni sul lungo periodo. Giusto per intenderci, la bomba scagliata a Hiroshima durante la seconda guerra mondiale e capace di uccidere 146 mila persone era di 15 chilotoni, oggi ne esistono addirittura di mille chilotoni. L’esplosione, fatta di un lampo accecante seguito da una grande palla di fuoco, distruggerebbe edifici e strutture nel raggio di chilometri.

Cosa significa deterrenza nucleare e in quali casi la Russia potrebbe usare armi nucleari
Da qui, l’idea storica di arsenali finalizzati essenzialmente a spaventare l’avversario, mediante il principio Mad, distruzione reciprocamente assicurata. Dal 1945, infatti, sebbene ci siano stati molti test nucleari nessuna arma atomica è stata utilizzata all’interno di un conflitto. Nello specifico, la Russia prevede quattro casi in cui l’arma potrebbe essere usata, in casi appunto di deterrenza. Il lancio di missili balistici, armi nucleari o di distruzione di massa sul suo territorio o in quello degli alleati, un attacco ai siti critici del governo o un attacco con armi convenzionali nel caso in cui sia a rischio l’esistenza dello Stato. Ad oggi, comunque, riporta la Bbc, il segretario di Difesa britannico Ben Wallace ha comunicato che l’intelligence del Regno Unito non ha notato alcun movimento nella posizione delle armi nucleari russe.