596 euro lordi incassati, con tanto di specifiche tra contanti e carte, e 55 euro tra spese varie e carburante. La battaglia di un tassista bolognese contro i «NoPos» e i suoi stessi colleghi, o quantomeno quello che definisce un «lembo marcio», passa dalla pubblicazione degli incassi giornalieri sui social. Si chiama Roberto Mantovani, conosciuto come RedSox anche su Twitter, e sfrutta il proprio profilo sul popolare social per combattere, a modo suo, i colleghi definiti «fascisti». La sua lotta sui social è partita ieri, nel giorno della Festa del Primo maggio.

Il tweet di Roberto RedSox: «Lotto contro lembo marcio»
Roberto RedSox twitta: «Maggio, come promesso parte la mia lotta contro quel lembo (che vuol dire una parte) marcio, diffamatorio, becero, certe volte NoPos e troppo spesso fascista che mi circonda, sotto gli occhi foderati di mortadella dei bravi colleghi ignari, indifferenti e quindi complici. Da oggi, 1 maggio scriverò in questo thread i miei [e loro] incassi giornalieri. Se tutto ciò disturberà il sonno dei colleghi [anche quelli buoni], beh che imparino a parlarmi, a rispettarmi e a conoscermi invece di annuire agli attacchi di qualche fascista di merda». E ancora: «1 maggio. Turno 17-05. Contanti € 195. Carte/POS € 401. Incasso lordo € 596 – spese & carburante € 55. Buonanotte».

Il tassista è un attivista molto conosciuto
Ma Roberto Mantovani, in realtà, è un attivista molto conosciuto in città. Il tassista si è più volte schierato in prima linea in battaglie contro la violenza sulle donne, ad esempio. Ora una nuova battaglia. Tempo fa era stato l’ex sindaco di Bologna, Virginio Merola, a premiarlo con la medaglia al merito civico per aver messo il taxi a disposizione durante il periodo Covid per solidarietà. Poi è stato citato da Carlo Lucarelli nel suo romanzo Léon e ha promosso anche una raccolta fondi per la Casa delle Donne per non subire violenza. E fa parte, infine, della rete per il soccorso del 118, con tanto di defibrillatore a bordo della propria auto.