I nuovi contagi in Italia continuano a scendere ma aumenta, seppur di poco, il tasso di positività. Il bollettino Covid con i dati settimanali riguardo alla diffusione del virus, pubblicato oggi, 7 aprile, da ministero della Salute e Protezione Civile, evidenzia come i nuovi positivi dal 31 marzo al 6 aprile siano stati nel Paese 20.073. Un dato ancora in calo rispetto ai 7 giorni precedenti, quando erano stati 21.869 i nuovi contagiati. La soglia dei 20 mila casi, quindi, è stata raggiunta a fronte di 388.766 tamponi processati, con un aumento del tasso di positività dello 0,2 per cento, fino al 5,2. Risalgono leggermente i decessi, passati da 156 a 173, mentre i guariti sono stati 21.043. Negli ospedali, i ricoverati calano ancora, con 94 posti letto in più vuoti rispetto al report precedente, mentre le terapie intensive restano stabili, facendo registrare un +1.

Covid Italia, aumenta l’Rt e cala l’incidenza
Contestualmente, anche l’Istituto superiore di sanità ha diramato il consueto report sul monitoraggio settimanale, con all’interno i dati relativi all’incidenza e all’indice Rt. Per la Cabina di regia dell’Iss, è «in lieve diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale: 34 ogni 100.000 abitanti (31 marzo – 6 aprile) contro 37 ogni 100.000 abitanti (24 – 30 marzo)». E contemporaneamente, anche «l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1 (intervallo 0,93-1,08), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente e coincidente con la soglia epidemica». E ancora: «L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in lieve diminuzione e appena sotto la soglia epidemica: Rt=0,97 (0,92-1,02) al 28 marzo contro Rt=1,01 (0,96-1,06) al 21 marzo».
Covid Italia, i dati sui vaccini
Intanto la campagna vaccinale contro il Covid prosegue ma senza grossi picchi. Aumentano, lentamente, soltanto le quarte dosi. In Italia il 10,16 per cento della popolazione l’ha ricevuta: si tratta del 31,37 per cento della platea a cui era stata consigliata, gli over 60 e gli immunocompromessi. In generale, l’86,21 per cento degli italiani è almeno parzialmente protetto, con una dose. A dover ricevere la seconda è l’1,48 per cento, mentre il 68,59 per cento ha anche ricevuto la terza dose.
