Grane legali per Bob Dylan. Il cantautore premio Nobel per la letteratura nel 2016, oggi 80enne, è stato accusato di molestie sessuali su una 12enne nel 1965. Secondo la donna, oggi 68enne, Dylan avrebbe «sfruttato il suo status di musicista per somministrarle alcol e droghe e abusare sessualmente diverse volte» di lei causandole «gravi danni psicologici e traumi emotivi».
Stando alla denuncia, Dylan avrebbe conquistato la fiducia di JC, queste le iniziali della querelante che oggi vive nel Connecticut, per «abbassare le sue inibizioni con l’obiettivo di abusare sessualmente di lei, cosa che ha fatto, insieme alla somministrazione di droghe, alcol e minacce di violenza fisica». Stando all’atto di citazione depositato venerdì alla Corte suprema di New York, le presunte molestie sarebbero avvenute tra l’aprile e il maggio del 1965 nell’appartamento del cantautore al Chelsea Hotel di New York. Dal canto suo Dylan rispedisce al mittente ogni accusa. Un suo portavoce ha dichiarato che le dichiarazioni della donna «non sono vere». Come ricorda il Guardian, la causa è stata presentata nell’ultimo giorno della finestra temporale del Child Victim Act dello Stato di New York, che si è chiusa sabato 14 agosto. L’atto consente alle vittime di abusi di citare in giudizio i presunti aggressori indipendentemente dai tempi di prescrizione. Proprio il mese scorso, un giudice della Corte Suprema di Manhattan si è pronunciato a favore di Dylan in una causa sui profitti derivanti dalla vendita di 300 milioni di dollari del suo catalogo di canzoni lo scorso anno alla Universal Music.