Le aveva già fatte in privato ad Amadeus ma, all’indomani di quanto accaduto sul palco di Sanremo 2023, sono arrivate anche pubblicamente le scuse di Blanco. L’artista, che ha ricevuto numerose critiche per aver distrutto i fiori presenti in teatro, ha scritto una poesia intitolata Ariston e l’ha condivisa sul suo profilo Instagram.
Le scuse di Blanco per i fiori distrutti a Sanremo
Questo il testo completo con cui l’artista ha voluto presentare le sue «scuse alla città dei fiori»:
Cadono fiori, Ariston
Si spezzano fiori, Ariston
Cala il sipario, Ariston
Ti ho messo in lacrime
come la mia mamma, Ariston
Mi hai visto fragile
come un bimbo…
e qui, proprio qui, dove
mi hai insegnato a correre,
sono caduto…
mi sono rotto la faccia e piango,
Ariston
Ma poi…
Rido, rido, rido, rido, rido e grido!
Perché non sono perfetto come mi volevi
ma finalmente sono me stesso.
Ti voglio bene Ariston
con tutta la mia follia
Blanco
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Un mea culpa e un riconoscimento di aver sbagliato, come aveva già preannunciato Amadeus durante la conferenza stampa dal Casinò, ma anche l’ammissione di aver portato sul palco la sua reale personalità e di essere stato, se non perfetto, se stesso. In pochi minuti la poesia, scritta su un quaderno alle 4:30 di notte (così c’è scritto nella foto condivisa su IG), ha già ricevuto migliaia di commenti; come ieri sera, gli utenti sono divisi tra coloro che biasimano il cantante per il gesto e coloro che sottolineano come la sua giovane età (Blanco compie 20 anni tra due giorni) ammetta sbagli.

Amadeus: «Era previsto si rotolasse tra le rose»
Il direttore artistico della kermesse ha commentato l’accaduto, oltre che a Viva Rai 2 dove ha confessato che «era previsto che Blanco si rotolasse tra i fiori ma non quello che è successo», anche nella sala stampa del Casinò di Sanremo pochi minuti prima delle scuse pubbliche dell’artista. Queste le sue parole: «Mi ha chiesto scusa ed è dispiaciuto. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato, consapevole che era una cosa che non avrebbe voluto fare. Accetto le sue scuse con serenità e non gli vorrei buttare la croce addosso».