Non ha perso tempo il Fondo Blackstone dopo l’esito vittorioso che lo opponeva a Rcs nell’arbitrato sull’acquisto, nel 2013, della storica sede del Corriere della sera di via Solferino. I loro legali dello studio Kirkland & Ellis sono subito tornati alla carica nella causa per la mancata vendita dell’immobile ad Allianz. Gli avvocati statunitensi in una lettera ai giudici della Corte Suprema di New York datata 25 maggio chiedono tempo per la traduzione ufficiale del lodo e informano che entro il 30 giugno comunicheranno se intendono emendare i procedimenti o andare avanti con quelli già presentati.
La causa di Blackstone contro Rcs
La vicenda comincia nel 2013, quando il fondo acquista da Rcs gli immobili di via San Marco e Solferino per 120 milioni di euro per riaffittarli alla stessa società. A luglio 2018 Blackstone intavola una trattativa con Allianz per cedere gli immobili a 250 milioni di euro, più del doppio della cifra incassata cinque anni prima da Rcs. Urbano Cairo, al timone della società dal 2016, non ci sta e parte all’attacco aprendo un contenzioso per mandare all’aria l’operazione, ipotizzando addirittura il reato di usura con l’obiettivo di invalidare la vendita del 2013. Blackstone risponde nel novembre 2018 con l’avvio dell’azione legale contro Rcs chiedendo un risarcimento di 600 milioni di dollari: 300 milioni per Rcs e altrettanti per il suo proprietario. Si arriva così al 14 maggio di quest’anno con l’arbitrato che dà ragione a Blackstone. Ora il fondo potrebbe portare Cairo in tribunale a New York per avere interferito nell’operazione di vendita ad Allianz e dichiarato nulla la cessione del 2013.

Una nuova preoccupazione per Cairo che proprio a causa di quel contenzioso ha gli occhi della Consob puntati addosso. L’ente regolatore della Borsa si appresta a chiedere spiegazioni sul fatto che la casa editrice avesse deliberatamente deciso di ignorare a livello di bilancio la disputa con gli americani e la relativa richiesta di risarcimento da essi presentata al tribunale di New York. Ora la Consob, come scritto da Tag43, chiederà conto di tale scelta al cda dell’azienda e alla società di revisione Deloitte.