Film in sala o in streaming. Il dubbio delle case di produzione non ha ancora trovato una soluzione definitiva e in attesa di essere sciolto, si trascina dietro una serie di gravi conseguenze. Già nel 2020 Warner Bros si era vista costretta a rinegoziare i contratti con registi e attori per evitare di finire in tribunale, dove oggi ci arriverà, invece, la Disney. Come riporta The Hollywood Reporter, l’attrice americana Scarlett Johansson ha deciso di fare causa alla Walt Disney Company a causa di una presunta violazione del suo contratto. La decisione della casa di Topolino di distribuire Black Widow (film in cui Johansson interpreta la protagonista Natasha Romanoff) in sala e in streaming a distanza di pochi giorni avrebbe infatti leso pesantemente i suoi profitti, definiti quasi esclusivamente in base al successo della pellicola al botteghino. Secondo John Berlinski, legale dell’attrice, Johansson sta perdendo milioni di dollari e tutto ciò perché Disney «mette i titoli in streaming per aumentare gli abbonati a Disney+ e il valore delle sue azioni, nascondendosi dietro la scusa del Covid-19».
Black Widow, la controversa scelta dello streaming
Dello stesso avviso anche i proprietari dei cinema. Sebbene Black Widow abbia incassato 80 milioni di dollari al botteghino soltanto nel weekend di apertura, a distanza di due settimane si è registrato un crollo vertiginoso dei biglietti venduti, quantificato nel 67 per cento. La colpa, secondo i gestori delle sale, sarebbe dell’arrivo del film su Disney+ che avrebbe disincentivato il pubblico dall’andare al cinema.
Immediata la replica dell’azienda, che ha giudicato infondate le accuse. «La causa è particolarmente triste e angosciante per il suo insensibile disprezzo per gli orribili e prolungati effetti globali della pandemia», ha dichiarato un portavoce di Disney. «La società ha pienamente rispettato il contratto della signora Johansson. L’uscita di Black Widow su Disney+ ha inoltre aumentato le possibilità per lei di guadagnare un compenso aggiuntivo, oltre ai 20 milioni di dollari che ha già ricevuto fino a oggi».
Film in streaming, Nolan e Villeneuve contro Warner Bros
La notizia arriva dopo un anno difficile per i rapporti tra le star e gli studios, poiché la chiusura dei cinema ha portato molte case di produzione a scegliere la soluzione ibrida. Come ricorda il Guardian, la Warner Bros nel 2020 era stata costretta a rimodulare i contratti per non subire l’azione legale di molti registi e attori, furiosi per la decisione di rilasciare molti lungometraggi destinati al cinema anche sulla piattaforma streaming HBO Max. «L’improvviso cambiamento di strategia da parte di Warner Bros ha un significato molto chiaro», aveva scritto su Variety Denis Villeneuve, dopo che la casa di produzione aveva annunciato l’intenzione di rilasciare il suo Dune sia in streaming sia in sala. «Un progetto è frutto di una collaborazione, che si basa sulla fiducia reciproca e sul lavoro di squadra. Warner Bros ha tradito questo rapporto e sta uccidendo i film». Non meno duro Christopher Nolan, regista di numerosi capolavori distribuiti proprio da Warner Bros, che ha definito HBO Max come «il peggior servizio di streaming in circolazione».
Intanto, proprio in questi giorni Disney ha rilasciato al cinema il nuovo film Jungle Cruise con l’ex stella del wrestling Dwayne The Rock Johnson ed Emily Blunt. Uscito al cinema mercoledì 28 luglio, da oggi è disponibile anche in streaming su Disney+ con accesso Vip. Sperando che non si arrabbi anche The Rock.