Il mercato delle criptovalute sta facendo registrare un vero e proprio crollo. Con i forti cali di Bitcoin ed Ethereum, le cripto hanno bruciato oltre 130 miliardi di dollari di valore complessivo in appena 24 ore. Un crollo che ricalca la drastica discesa degli ultimi 7 giorni, soprattutto di Bitcoin, la moneta simbolo e criptovaluta più capitalizzata, scesa fin sotto i 34mila dollari. La fonte di questo ribasso sta nell’ondata di vendite che si è abbattuta sul settore, dopo la fuga dai titoli azionari e dalla Fed, che si prepara a un rialzo dei tassi di interesse.
Bitcoin crolla: da 68mila a 34mila dollari in una settimana
BTC, cioè Bitcoin, ha ceduto quasi il 18 per cento del proprio valore in appena una settimana. Un calo drastico e netto, per la criptovaluta più capitalizzata della storia del mercato, con una discesa non indifferente. Bitcoin è passata da un valore di 68mila dollari a scendere fin sotto i 34mila. Una rapida discesa che non sembra volersi arrestare e che sta preoccupando gli investitori in ogni parte del mondo. Inoltre, il calo di BTC ha fatto da apripista alle discese delle altre monete, come Ethereum, una delle più apprezzate. Si parla, in quest’ultimo caso, di oltre il 7 per cento in discesa con un valore passato da 4.100 euro ai 2.100 odierni.

Criptovalute, bruciati dai 130 ai 200 miliardi di dollari
Alcune stime parlano di oltre 130 miliardi di dollari di valore persi in questo brusco calo. Altri analisti hanno calcolato che soltanto nella giornata di venerdì sono stati 205, invece, i miliardi bruciati. Negli ultimi sette giorni ADA è stata la cripto con la percentuale persa minori, cioè il 12,4 per cento. Solana è sceso di 30,5 punti percentuale, poi BNB di 23,9, XRP e Terra di 21,2. Ma ciò che è peggio è che secondo le analisi di mercato il crollo quasi verticale delle criptovalute potrebbe non essersi fermato. Alcuni analisti parlano di un peggio che deve ancora arrivare, sebbene non riescano a quantificare la mole di dollari interessati e di quanti punti percentuale si stia ancora parlando. Non in tutti i paesi Bitcoin e gli altri sono stati apprezzati nel tempo. Basti pensare alle scelte di Cina e India: la prima ha vietato la criptovaluta, la seconda ha fermato la vendita delle private per crearne una di stato.
