Gli inquirenti di Palermo hanno sentito i genitori del bimbo morto a Sharm per circa due ore. I funerali del piccolo Andrea Mirabile si sono svolti una settimana fa. La famiglia era partita per una vacanza a Sharm El Sheikh, ma il tutto si era trasformato in un incubo. I tre si erano sentiti male ed erano finiti in ospedale. Purtroppo, il piccolo non ce l’ha fatta. Ora gli inquirenti si chiedono come siano andate realmente le cose e hanno ascoltato i genitori per fare chiarezza.
Bimbo morto a Sharm: cos’hanno detto i genitori
All’inizio si pensava ad un’intossicazione alimentare che aveva colpito l’intera famiglia. Quando il corpo del piccolo è arrivato al Policlinico di Palermo, però, l’autopsia avrebbe rivelato un’intossicazione ambientale o da contatto. I genitori sono stati ascoltati separatamente. La madre del piccolo, Rosalia Manosperti, è ancora provata per l’accaduto ed è incinta di 5 mesi. Il marito Antonio Mirabile era stato diversi giorni nell’ospedale di Sharm proprio per un’intossicazione alimentare. Stando alla loro versione, i tre non avrebbero mai mangiato fuori dall’hotel dove alloggiavano.
A quanto si apprende, però, solo loro si sarebbero sentiti male e non ci sarebbero stati altri casi in albergo o da parte degli altri ospiti che hanno mangiato nella stessa sala quella sera. I legali dei genitori chiedono di attendere la conclusione dell’autopsia prima di fare ipotesi.
La vicenda
La famiglia era partita per una vacanza a Sharm El Sheikh, quando, lo scorso 1 luglio, il piccolo Andrea – di soli 6 anni – si è sentito male. Anche i genitori si sono sentiti poco bene. I tre si sono quindi recati dalla guardia medica, dove hanno ricevuto una flebo di fisiologica e delle pillole. La donna si è sentita subito meglio, ma lo stesso non si è potuto dire di padre e figlio.
Il giorno dopo per i due è stato disposto il ricovero in ospedale. Qui, dopo un’ora di tentativi di rianimazione, il piccolo Andrea non ce l’ha fatta. Il padre, invece, è stato male per alcuni giorni e poi è stato dimesso. Così Rosalia ha chiesto l’intervento della Farnesina per tornare a casa. I due – con la salma del bambino – sono stati riportati a Palermo con un volo sanitario.