Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Mondo

Annessi e connessi

L’unione tra Russia e Bielorussia è all’orizzonte. Il progetto, nato ai tempi di Yeltsin, potrebbe servire a Putin per prendersi il vicino e sbarazzarsi di un alleato scomodo.

2 Giugno 2021 11:032 Giugno 2021 11:10 Stefano Grazioli
Bielorussia e Russia verso l'unione

I recenti avvenimenti in Bielorussia e in Russia hanno riportato all’ordine del giorno un vecchio progetto, risalente ancora agli Anni 90: l’unione tra i due Paesi. L’involuzione autoritaria negli ultimi anni al Cremlino, accompagnata dalle tensioni con Unione europea e Stati Uniti dopo la crisi in Ucraina scoppiata nel 2014, e il pluridecennale duello tra il dittatore Alexander Lukashenko e l’intero Occidente precipitato dopo le elezioni truccate del 2020 e la dura repressione, hanno spinto Mosca e Minsk a riprendere il filo di un discorso avviato ai tempi di Boris Yeltsin. Se allora appariva un tentativo velleitario di legare in qualche modo due repubbliche ex sovietiche dopo la deflagrazione centrifuga del crollo dell’Urss, oggi la possibilità è molto più concreta. E se oltre 20 anni fa, con Yeltsin malandato e la Russia in preda agli oligarchi, era Lukashenko a fare un pensierino alla guida dell’Unione, ora è Vladimir Putin che detta le regole per prendere due piccioni con una fava: annettere di fatto la Bielorussia e sbarazzarsi di un alleato scomodo. Come ha fatto capire però lo stesso presidente russo lo scorso fine settimana quando ha incontrato il suo omologo a Soci si tratta di un processo che andrà fatto passo dopo passo, senza troppa fretta.

Il primo Accordo di amicizia tra Russia e Bielorussia risale al 1995

La rincorsa è stata presa da lontano, visto che il primo Accordo di amicizia, buon vicinato e collaborazione tra Russia e Bielorussia risale al 1995, e appena un anno dopo fu firmato quello per la formazione dell’Unione fra i due Stati, che prevedeva la costituzione di alcuni organi in comune, come l’Assemblea parlamentare e il Consiglio di Stato, e anche un’integrazione economica e finanziaria, a partire da una valuta comune. Il vero e proprio accordo di Unione venne sottoscritto nel 1997, superato però nel 1999 da un nuovo Trattato per la creazione dell’Unione statale tra Russia e Bielorussia. In realtà nessuno di questi accordi fu mai applicato in toto e solo alcuni elementi rimasero nel corso degli anni. La questione iniziò ad approfondirsi, almeno sul versante economico, quando Putin lanciò all’inizio dello scorso decennio il progetto di Unione doganale anche con le altre repubbliche ex sovietiche, e le relazioni con la Bielorussia cominciarono a intensificarsi, in concomitanza con la spirale tra elezioni manipolate, proteste, repressioni e sanzioni occidentali cominciata a Minsk nel 2010.

verso l'unione tra bielorussia e russia
Vladimir Putin e Alexander Lukashenko a Soci lo scorso febbraio (Getty Images).

Per anni Lukashenko ha tenuto il piede in due scarpe: Mosca e Bruxelles

Tra le repubbliche dell’ex Unione Sovietica la Bielorussia è stata quella con cui la Russia ha avuto e ha più stretti rapporti, nonostante i due leader non si siano mai amati molto. Putin ha sempre considerato Lukashenko un partner problematico, ma necessario; da parte sua Lukashenko si è servito della Russia e del suo appoggio economico per cementificare il proprio sistema. Da quando è stato eletto per la prima volta presidente nel 1994 spesso ha tentato di tenere il piede in due scarpe, facendo l’equilibrista fra Russia e Unione europea, adesso però il gioco pare finito. Dopo quasi un trentennio il regime è arrivato alla frutta e la sua sopravvivenza dipende solo da quando il Cremlino deciderà di staccargli la spina.

russia e bielorussia verso l'unione
Alexander Lukashenko è presidente della Bielorussia dal 1994 (Getty Images).

Il prossimo passo probabilmente la creazione di una base militare russa in Bielorussia

L’opzione dell’Unione tra i due Stati si fa dunque sempre più realistica e sta passando attraverso l’aggiornamento degli schemi preparati tempo fa. L’integrazione è già avvenuta in diversi settori, il legami economici e finanziari non si possono tranciare, il prossimo passo sarà quello probabilmente di una base militare russa fissa sul territorio bielorusso. Una sorta di ipoteca sul futuro come è accaduto in altre repubbliche dell’ex Urss, dal Kirghizistan all’Armenia, passando per quella che una volta faceva parte dell’Ucraina, cioè la Crimea. Le trattative avvengono dietro le quinte, poco trapela all’opinione pubblica, quel che è certo però è che il prezzo che Putin chiederà alla fine a Lukashenko sarà comunque molto alto.

Sono circa 2 mila i lavoratori irregolari nei cantieri di Venezia. La Guardia di Finanza smaschera un sistema strutturato di sfruttamento
  • Cronaca
Venezia, individuati 2 mila lavoratori irregolari nei cantieri navali
Paghe irregolari, voci fantasma in busta paga, mancato rispetto delle condizioni richieste dal contratto collettivo nazionale: la Guardia di Finanza smaschera un sistema articolato di sfruttamento.
Elena Mascia
Fedez e Fabio Rovazzi parlano della lite: «I soldi hanno rovinato tutto». Nel podcast del rapper svelati i retroscena: «Si parlava più dei contratti che di amicizia»
  • Gossip
Fedez e Fabio Rovazzi parlano della lite: «I soldi hanno rovinato tutto»
I soldi e il lavoro al centro della diatriba che ha portato, cinque anni fa, all'allontanamento dei due artisti. Oggi si ritrovano a Muschio Selvaggio: «Non dovevamo mettere il lavoro in mezzo».
Redazione
La pm Angioni è stata condannata per il caso Denise Pipitone, secondo il giudice «mentì per coprire i suoi insuccessi».
  • Attualità
Denise Pipitone, l’ex pm Angioni condannata: «Mentì per coprire i suoi insuccessi»
Per il giudice di Marsala le accuse dell'ex pm Angioni al Commissariato di Mazara del Vallo sono false e vennero fatte solo per coprire «insuccessi professionali»
Claudio Vittozzi
Pichetto supera il limite di 'assunzioni': il Mef blocca la nomina di Laura D'Aprile
  • Italia
Laura non c'è
La Ragioneria dello Stato ha bloccato la nomina a dirigente del Mase di D'Aprile, già in forze sotto Cingolani. Il motivo? Pichetto dopo aver moltiplicato le "assunzioni" anche dei consiglieri ha esaurito i posti disponibili. Che fine faranno i decreti relativi al Pnrr che ha firmato e che riportano la registrazione dell'incarico relativa al 2021?
Carlo Ciarri
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021