Il premio Nobel per la Pace Ales Bialiatski è stato condannato, in Bielorussia, a dieci anni di carcere: lo rende noto Viasna, centro per i diritti umani da lui fondato, spiegando che l’attivista 60enne è stato ritenuto colpevole di «contrabbando e attività che violano gravemente l’ordine pubblico». Bialiatski, insieme ad altri esponenti di Viasna, è detenuto da luglio 2021. Il processo era cominciato a gennaio.

Il Nobel condannato insieme ad altre tre persone
Bialiatski era imputato insieme al vicepresidente di Viasna Valentin Stefanovich, all’avvocato dell’associazione Vladimir Labkovich e all’attivista per i diritti umani Dmitry Solovyov. Tutti e quattro sono stati giudicati colpevoli di contrabbando di denaro e finanziamento di proteste. Stefanovich ha ricevuto nove anni in una colonia penale e Labkovich sette anni. Solovyov è stato condannato in contumacia a otto anni di prigione.
Di cosa è stato riconosciuto colpevole l’attivista
Arrestati nell’estate del 2021, Bialiatski, Stefanovich e Labkovich erano stati inizialmente accusati di evasione fiscale, poi in seguito all’archiviazione del caso sono spuntate nuove accuse. E i tre da allora non sono mai usciti dal carcere. Secondo gli inquirenti, tra il 2016 e il 2021 avrebbero trasportato dalla Lituania alla Bielorussia almeno 250 mila euro, utilizzati – almeno in parte – per finanziare le proteste che hanno scosso il Paese a partire dal 2020. Secondo le indagini, i soldi servivano per pagare le multe inflitte ai manifestanti, le spese legali, per acquistare i cibo poi fornito a chi veniva trattenuto nei centri di detenzione. Per Bialiatski, Stefanovich e Labkovich, che si sono dichiarati non colpevoli, l’accusa aveva chiesto da nove a dodici anni di reclusione.

Nel 2022 il Premio Nobel per la Pace: ma era già in carcere
Nel 2011 Bialiatski era stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere per evasione fiscale: l’attivista per i diritti umani era stato poi rilasciato nel 2014. A seguito delle elezioni e le proteste del 2020, Viasna – la più grande organizzazione per i diritti umani in Bielorussia – ha documentato le violazioni da parte delle forze di sicurezza, aiutato detenuti e vittime di torture. Proprio per questo nel 2022 Bialiatski è stato insignito del Nobel per la Pace, insieme all’organizzazione russa per i diritti umani Memorial e a quella ucraina Center for Civil Liberties.