A 21 giorni dalle dimissioni dello scorso 19 maggio, dopo un ricovero di 45 giorni, Silvio Berlusconi torna all’ospedale San Raffaele. Il leader di Forza Italia è stato ricoverato nuovamente e adesso in molti si chiedono quali siano le reali condizioni di salute del Cavaliere, affetto da leucemia mielomonocitica cronica. A lanciare la notizia è stata l’Ansa, che parla di «fonti qualificate». Non si conoscono, però, le cause che hanno portato al nuovo ricovero.

Il 5 aprile ricoverato per 45 giorni
Silvio Berlusconi ha scoperto la sua malattia nei mesi scorsi. Dopo un primo ricovero a marzo, è stato il 5 aprile il giorno in cui il Cavaliere è stato ricoverato all’ospedale San Raffaele, facendo preoccupare la famiglia e i membri del suo partito. A inizio maggio, a poco meno di un mese dall’ingresso nel nosocomio milanese, il leader di Forza Italia sembrava in procinto di lasciare la struttura ma le dimissioni sono arrivate soltanto il 19 maggio.
Berlusconi il 26 maggio scorso: «Rinnoviamo noi stessi»
Il peggio sembrava superato. Il 26 maggio scorso, in un’intervista al Corriere della Sera, Berlusconi ha guardato al futuro, parlando del rinnovamento di Forza Italia: «Non ho mai smesso di lavorare, dando indicazioni e suggerimenti sulla campagna per le amministrative. La storia di FI è quella di un continuo rinnovamento. Ma, perché sia credibile, dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi. Continueremo a farlo, senza rottamare nessuno. Forza Italia ha una classe dirigente nazionale e locale esperta e autorevole. Ma non sono e non saranno soli, perché io continuerò a esercitare appieno le mie responsabilità di fondatore e di leader. Vedo una funzione sempre più importante, perché solo noi siamo il centro liberale e cristiano. Sul piano dei consensi siamo stati penalizzati dagli effetti di una persecuzione giudiziaria nei miei confronti basata sul nulla e conclusa con una serie di assoluzioni, ma che ci ha gravemente danneggiato sul piano dell’immagine. Credo che gli italiani se ne stiano rendendo conto e che torneranno a darci una larga fiducia».
