Silvio Berlusconi, da ieri al San Raffaele, ha cominciato la chemioterapia per combattere una forma di leucemia che lo ha colpito e che ha causato la polmonite e il ricovero in terapia intensiva. L’ex premier è «stazionario e vigile» e la sua condizione resta «complessa ma stabile».
La telefonata a Tajani: «Il Paese ha bisogno di noi»
Sempre giovedì mattina il Cav ha telefonato al coordinatore nazionale azzurro e ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando anche con il capogruppo alla Camera Paolo Barelli e i vertici del partito. Come riporta una nota dell’ufficio stampa di Fi il presidente «ha rivolto un affettuoso saluto e ha raccomandato il massimo impegno in Parlamento, al governo e in Forza Italia perché “il Paese ha bisogno di noi!”. Tutti gli hanno assicurato che non mancheranno di essere più attenti, ligi e presenti nel seguire le sue indicazioni, in attesa che si ristabilisca presto e torni a essere il combattente di sempre». Tajani a Sky Tg24 ha poi aggiunto: «Non sono un medico e non posso dare giudizi sulle questioni sanitarie. Le questioni ‘ematiche’ sono normali per persone oltre i 50-60 anni, non bisogna fare allarmismo. Però ripeto, bisogna parlare con i medici, io non posso assolutamente dare pareri medici. Ho parlato col professor Zangrillo che mi ha detto che le condizioni sono stabili; lui chiama al telefono dirigenti del suo partito e questo significa che è vigile e dà indicazioni concrete».
Mercoledì il ricovero al San Raffaele per una polmonite
L’ex premier mercoledì aveva avvertito problemi alla respirazione. La tac ha poi confermato la presenza di una polmonite, conseguenza della leucemia. L’arrivo al San Raffaele di tutta la famiglia aveva lasciato presagire il peggio. Il fratello Paolo, uscendo dall’ospedale, aveva però dichiarato che «è stabile, è una roccia, ce la farà anche stavolta». Berlusconi era stato dimesso il 30 marzo scorso, dopo quattro giorni di ricovero. La famiglia e la compagna Marta Fascina hanno deciso di mantenere la privacy sulla sua situazione. Lo stesso Zangrillo ieri notte ha lasciato il padiglione evitando le telecamere e limitandosi a dire ai cronisti: «Andate a dormire».