Il rettore dell’Università per stranieri di Siena ha deciso: il suo ateneo non esporrà alcuna bandiera a mezz’asta per la morte di Silvio Berlusconi. Il professor Tomaso Montanari ha inviato una mail alla comunità universitaria per spiegare il motivo della sua decisione, sottolineando che si assumerà «la responsabilità di una scelta, evidentemente controcorrente». Il rettore ha spiegato che non vuole che si cada in una «santificazione ipocrita», come lui stesso aveva scritto già ieri su Twitter, a ridosso della scomparsa dell’ex premier e leader di Forza Italia.

Montanari: «Berlusconi il contrario di uno statista»
Il tweet di Montanari, che oggi non ha poi commentato ulteriormente la vicenda, è chiaro e lapidario: «Nessuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì: perché certo che ha segnato la storia. Ma lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la Mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti alla menzogna come metodo sistematico, dall’interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, B è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile».
Nessuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì: perché certo che ha segnato la storia. Ma lasciando il
mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la Mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della… pic.twitter.com/cwcK1IW3Cl— Tomaso Montanari (@tomasomontanari) June 12, 2023
Il rettore si assume «la responsabilità»
Infine Montanari decide di dire no alle bandiere a mezz’asta: «Nonostante presidenza del Consiglio abbia disposto le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano. Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università».
