Berlusconi e gli appunti sulla Meloni: «Supponente e arrogante, non si va d’accordo»

Debora Faravelli
14/10/2022

Le scritte contro la premier in pectore dopo gli ultimi screzi nella trattativa per i ministeri. Sul foglio anche l'accusa, poi cancellata, di essere ridicola.

Berlusconi e gli appunti sulla Meloni: «Supponente e arrogante, non si va d’accordo»

Dopo gli appunti sui Ministeri fotografati dalla sua cartelletta dai banchi del Senato, spunta un nuovo foglio scritto da Silvio Berlusconi (forse) destinato a rimanere privato: si tratta di una carta intestata «Villa San Martino» su cui il leader di Forza Italia ha fissato il suo pensiero su Giorgia Meloni. Almeno quello maturato in queste ore dopo i presunti veti posti da Fratelli d’Italia su alcuni desiderata degli alleati.

Silvio Berlusconi e gli appunti su Giorgia Meloni

«Un comportamento 1. supponente 2. prepotente 3. arrogante 4. offensivo. Nessuna disponibilità al cambiamento. È una con cui non si può andare d’accordo». Questo il sentiment del Cavaliere sulla premier in pectore al termine di una giornata non rosea per il centrodestra, che si è spaccato sull’elezione del presidente del Senato dopo la decisione, da parte degli azzurri, di non presentarsi alla chiama (solo Casellati e lo stesso Berlusconi si sono recati a votare). Non un simbolo di dissidio ma l’espressione di un disagio, così l’ha definito Sisto (FI), in merito alla trattativa per la formazione del nuovo governo.

Appunti di Silvio Berlusconi (Twitter)

L’appunto di Silvio è stato fotografato dalla cartelletta che teneva sul suo banco nell’aula di Palazzo Madama. Un oggetto su cui ieri sono stati puntati gli occhi di tutti, soprattutto dopo lo scontro verbale con Ignazio La Russa e dopo che Enrico Mentana, in diretta su La7, è riuscito a sbirciare il foglio contenente i ministeri desiderati per Forza Italia – Antonio Tajani agli Esteri, Maria Elisabetta Casellati alla Giustizia, Anna Maria Bernini all’Università, Maurizio Gasparri alla Pubblica Amministrazione. E ancora: un posto per Licia Ronzulli, a scelta tra Politiche europee, Turismo e Rapporti con il Parlamento, e un altro per Alessandro Cattaneo.

L’ira del Cav

Su alcune proposte Fratelli d’Italia avrebbe mostrato qualche rimostranza, motivo dell’irritazione dell’ex premier. Dubbi sarebbero stati posti soprattutto su Licia Ronzulli, a cui lo stesso ex premier ha affermato a fine giornata che «non andrà alcun ministero». Ed ecco che, se a livello pubblico vengono espressi segnali di unità di intenti e collaborazione come vuole la prassi, gli appunti privati aprono ad aggettivi poco amichevoli nei confronti di Giorgia Meloni. Sul foglio appaiono anche alcune parole cancellate, tra cui un altro appellativo («5. ridicola») e una riformulazione dell’ultima frase (da «nessun cambiamento» a «nessuna disponibilità al cambiamento»).

Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni (Getty Images)

Ora, non è escluso che, sapendo dell’attenzione posta sui fogli contenuti nella sua cartelletta, Berlusconi abbia fatto apposta a mostrare alle telecamere l’appunto per mandare un segnale all’alleata. In ogni caso, un gesto che smorza e in parte smentisce il clima disteso millantato dalla maggioranza.