Gregg Berhalter e il gesto estremo ai danni della moglie accaduto trent’anni fa di cui ancora si vergogna: «Eravamo fuori un bar quando il nostro litigio divenne fisico». Aperta un’indagine da parte della Us Soccer.

Il racconto di Berhalter
Il c.t. Gregg Berhalter degli USA racconta un episodio scioccante accaduto nel 1991, un litigio avvenuto con l’attuale moglie, all’epoca sua fidanzata: «Una sera, mentre eravamo fuori a bere in un bar locale, Rosalind e io abbiamo avuto un’accesa discussione che è continuata fuori. Lo scontro è diventato fisico e l’ho presa a calci nelle gambe. Non ci sono scuse per le mie azioni quella notte; è stato un momento vergognoso e di cui mi rammarico ancora oggi. Mi scusai immediatamente con Rosalind, ma comprensibilmente, non voleva avere nulla a che fare con me. Anche se le autorità non sono mai state coinvolte in questa faccenda, ho cercato volontariamente consulenza per aiutare a imparare, crescere e migliorare: una delle decisioni più preziose che abbia mai preso. Fino ad oggi, quel tipo di comportamento non si è mai ripetuto».
Il coach continua: «Temevo di aver perso la mia anima gemella e poi di punto in bianco, sette mesi dopo ho ricevuto una chiamata da Rosalind che mi chiedeva se potevamo parlare di persona. Ci siamo incontrati e abbiamo discusso di come eravamo cresciuti e abbiamo deciso di ricostruire il nostro rapporto».

La risposta della federazione USA
Nel frattempo, la Us Soccer ha avviato «un’indagine indipendente sulla questione», si legge nel comunicato: «Apprezziamo Gregg e Rosalind che si fanno avanti per parlare apertamente di questo incidente. Coerentemente con il nostro impegno per la trasparenza, condivideremo pubblicamente i risultati dell’indagine quando sarà completata. US Soccer condanna la violenza di qualsiasi tipo e prende molto sul serio tali accuse».
Una cosa sarà certa, molto difficilmente Berhalter guiderà gli Stati Uniti al prossimo Mondiale nel 2026.