Caduto il governo, Beppe Grillo è riapparso in un video postato sul suo blog (e rilanciato sui social) dall’ironico titolo “Un cuore da ragioniere”, un riferimento alla frase “Anche i banchieri usano il cuore” pronunciata da Mario Draghi prima di salire al Quirinale. «Se tutti sono contro di noi e ci trattano da appestati è perché siamo nel giusto, siamo l’antibiotico del sistema», dice il fondatore del Movimento 5 Stelle, nel video in cui si schiera per la linea dura in vista dei prossimi due mesi.

Beppe Grillo: «Tra 15 giorni potremmo essere morti»
«Ho guardato il Parlamento mentre Draghi parlava e non era Draghi che mi ha sconcertato ma la visione del Parlamento, una visione vecchia di gente che sta lì da 30-40 anni», ha detto Grillo. «Anche noi cominciavamo a essere dentro quella visione, anche se noi siamo il gruppo parlamentare più giovane, cominciavamo a non distinguere più. Questo mi ha fatto riflettere: quel Parlamento lì non se lo merita nessuno, figuriamoci Draghi. Non lo merita nemmeno l’ultimo degli italiani». E poi: «Siamo in un momento caotico, strano. Tra 15 giorni potremmo essere morti. Non lo so ma so che i nostri due mandati sono la luce nella tenebra, sono l’interpretazione della politica in un altro modo, sono l’antibiotico di una politica intesa come servizio civile».
Beppe Grillo, l’attacco a Luigi Di Maio
«Il Movimento c’è, non c’è… non lo so se è disintegrato, se è molecolare o quantico. Non lo so», dice Grillo parlando di una crisi, quella pentastellata, che ha preceduto quella di governo. «La verità è che tutti questi sconvolgimenti che sono avvenuti nel nostro Movimento, tutte queste sparizioni da una parte all’altra, defezioni, sono causate da questa legge innaturale che è contro l’animo umano». C’è gente che entra in politica, spiega Grillo, per diventare una “cartelletta”: «”Giggino la cartelletta” adesso è di là che aspetta di archiviarsi in qualche ministero della Nato e ha chiamato intorno a sé decine e decine di cartellette che, insieme a lui, aspettano, a loro volta, di essere archiviati come tante cartellette». Ribadendo la necessità di una legge sul limite di due mandati, Grillo ha poi aggiunto: «Ci trattano come degli appestati, tutti, anche i bulli della stampa e della televisione. Siamo appestati? Benissimo, se il sistema reagisce così significa una cosa sola: che abbiamo ragione. Non fatevene un problema, noi siamo l’antibiotico e se perdiamo il nostro modo di interpretare la politica abbiamo perso il baricentro di dove possiamo collocarci».
