In mattinata era arrivata la dichiarazione di Giuseppe Conte sul secondo mandato, ora arriva la replica, dura e quasi minacciose, di Beppe Grillo. Il garante e co-fondatore del Movimento 5 Stelle scende in campo in difesa di una delle norme principali dello stesso partito. «Nessuna deroga sul secondo mandato o lascio il Movimento», avrebbe intimato l’ex comico all’attuale leader pentastellato. Un vero e proprio aut aut che rischia di scombinare ulteriormente gli equilibri all’interno del partito. A rivelarlo è stata l’Adnkronos e la minaccia complica ulteriormente gli scenari: diventano decisive le prossime 48 ore.

Grillo non accetta deroghe
Ciò che rivela Adnkronos rischia di ampliare ancora di più le crepe interne al Movimento 5 Stelle. Per il garante e co-fondatore Beppe Grillo, la regola del doppio mandato non va toccata. «Nessuna deroga», quindi. Oppure Grillo sarebbe pronto a salutare il partito, generando un trambusto ancor più profondo della scissione di Di Maio di qualche settimana fa. Adesso sta a Giuseppe Conte decidere quale sarà la mossa giusta da fare. Appena rientrato a Roma, scatteranno 48 ore decisive per il destino politico del movimento, sempre più lontano dalle coalizioni di centrosinistra e con lo spettro delle elezioni del 25 settembre sempre più vicine.
Cos’ha detto Conte sul doppio mandato
In un’intervista al Corriere della Sera pubblicata in mattinata, Giuseppe Conte ha parlato anche del nodo doppio mandato. Una regola che per lui «non è un diktat» e sembra che proprio questa frase abbia generato lo scatto di Beppe Grillo. Conte ha poi fatto i suoi auguri al Partito democratico, dopo il naufragio dell’alleanza con il proprio partito. Il leader pentastellato ha definito il suo «il polo giusto», contrapponendosi tanto al centrosinistra quanto al centrodestra. Ma ora i suoi piani rischiano di essere sconvolti dal possibile addio di Grillo e dallo scontro sulla regola del doppio mandato.

Conte potrebbe scegliere un nuovo simbolo
E con l’eventuale addio di Beppe Grillo si aprirebbe un altro capitolo della crisi pentastellata. Il simbolo, infatti, «è di Grillo, anche se Conte dovesse decidere di rompere, e non lo farebbe mai, andremmo a sbattere. È Grillo che ci lascia senza M5S, non il contrario». A dichiararlo è stato uno dei big pentastellati, sempre all’Adnkronos. Forse anche per questo nei giorni scorsi è filtrata la notizia di un possibile nuovo simbolo, che rechi nel titolo il nome del leader Giuseppe Conte. Tra le ipotesi c’è quella che il presidente possa sostituire la scritta «2050», presente in basso nel logo. Si attendono notizie anche su questo fronte, ma molto dipenderà dalle prossime 48 ore.