Beppe Grillo, l’Altrove e i rapporti con la Chiesa

Redazione
03/01/2023

Da giorni Grillo pubblica post dal sapore mistico sulla fondazione di una nuova religione. Trovata pubblicitaria per il prossimo show o meno, i toni dell'Elevato non stupiscono. Dalla finta lettera di Ratzinger a Bergoglio pentastellato a sua insaputa, il rapporto del garante del M5s con la Chiesa.

Beppe Grillo, l’Altrove e i rapporti con la Chiesa

«Oggi alle 12 del giorno del solstizio d’inverno, l’Elevato ha costituito la Chiesa dell’Altrove». Lo ha scritto sul Blog poco prima di Natale Beppe Grillo aggiungendo: «L’atto costitutivo della Chiesa dell’Altrove è stato consegnato agli Altrovatar e sarà divulgato il primo giorno delle rivelazioni». Misticismo rincarato nel messaggio del 31 dicembre: «Il sole ha ripreso ad alzarsi sulla linea dell’orizzonte e molti hanno propositi per l’anno nuovo, che sono di fare o di non fare: fare diete, non rimandare, fare sport, non desistere… Altrove ci si propone di essere o non essere: essere generosi, non essere poveri, essere gentili, non essere saccenti, essere limpidi, non essere falsi», illumina il comico. Tra i pochi volti noti a comprendere il messaggio criptico Danilo Toninelli che su Facebook facendo gli auguri risponde: «Lottiamo per “essere” non per “avere”». Tutto sotto controllo, dunque. Anche se, come ricorda il Corriere, questo afflato spirituale non è proprio una novità visto che lo scorso giugno il padre garante del Movimento aveva annunciato ai suoi parlamentari di aver «aderito a una nuova confessione, l’altrovismo». Illuminazioni che destano qualche perplessità e che conoscendo il soggetto potrebbero benissimo essere trovate pubblicitarie per il prossimo show: Io sono il peggiore che debutterà il 15 febbraio.

L’Elevato, l’Arca di Noè e l’eucarestia con i grilli

L’allure mistica di Grillo non deve però stupire. Del resto lui è l’Elevato, come si autoproclamò salutando il suo popolo radunato a Imola per l’Italia 5 stelle nel 2015. Colui che nella stessa occasione paragonò bibilicamente il Movimento 5 stelle all’Arca di Noè: «Nell’Arca ci siamo noi, i disperati, i disadattati», svelò acclamato dalla folla. «Il disadattato porta avanti il mondo, non chi è felice». Ed era stato sempre lui nel 2016 al termine dello spettacolo Grillo vs Grillo al Lingotto di Torino a chiamare sul palco i pentastellati piemontesi per inscenare una eucarestia a base di grilli secchi dispensati con la formula: «Questo è il mio corpo». Solo Chiara Appendino rifiutò il ‘sacrificio’ perché, si giustificò, stava allattando.

https://www.youtube.com/watch?v=mVb14k0U9Xw

In contatto con il Supremo e la citazione di Gandhi

Venendo a tempi più recenti, i titoli di alcuni suoi post parlano da soli. Il supremo mi ha parlato, scrisse il 17 giugno 2022 in vista della consultazione online che avrebbe deciso la conferma o la modifica del vincolo dei due mandati. Qualche mese prima, a febbraio, era stata la volta di Cupio dissolvi con cui era intervenuto nella faida tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio citando «un padre venerabile (Bapu Mahatma Ghandi)» che «disse ai suoi: ‘Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo’. Così egli (l’elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande. Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario. Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei). Il necessario è saper rinunciare a sé per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla». A corredo del messaggio una sua foto nei panni di Cristo nel film del 1982 Cercasi Gesù di Luigi Comencini.

Beppe Grillo, l'Altrove e i rapporti con la Chiesa
Beppe Grillo nel 2018 (Getty Images).

La finta lettera di Benedetto XVI e il «grillino» Francesco

Negli anni poi non sono mancati gli ammiccamenti con il Vaticano. Rapporti non sempre pacifici, basti ricordare la battaglia per fare pagare l’Imu alla Chiesa rispolverata nel 2019 con un disegno di legge depositato da Elio Lannutti e da altri senatori M5s tra cui Gianluigi Paragone, entrambi migrati loro sì Altrove. Nel 2007 sul Blog venne addirittura pubblicata una falsa missiva firmata da Benedetto XVI recentemente scomparso sul tema delle energie rinnovabili che si concludeva con l’augurio dell’allora pontefice per il «pieno successo delle sue iniziative». Che dire poi di Papa Francesco? Nel marzo 2013 in un post non firmato il Blog salutava il nuovo vescovo di Roma come una rivoluzione: «Ci sono molte affinità tra il francescanesimo e il M5s. C’è qualcosa di nuovo in questa primavera 2013, un terremoto dolce. Il nome Francesco scelto da papa Bergoglio, un gesuita di mamma genovese, è già molto, per ora mi può bastare, poi si vedrà. È il primo papa “low cost”». Concetto ribadito alla fine dello stesso anno, quando Grillo dal V-day a Genova definì Bergoglio un «grillino»: «Abbiamo fondato il Movimento il 4 ottobre, il giorno di san Francesco, prima che ci fosse il Papa questo qui. Lui ha copiato un pochino, lui è grillino». Ma a sua insaputa. E dire che pochi mesi prima Gianroberto Casaleggio nel libro-conversazione  Il Grillo canta sempre al tramonto aveva sentenziato: «Non deve essere un caso che non esista un papa che si sia fatto chiamare Francesco. Noi abbiamo scelto appositamente la data di San Francesco per la creazione del MoVimento. Politica senza soldi. Rispetto degli animali e dell’ambiente. Siamo i pazzi della democrazia». Pochi mesi dopo Bergoglio scelse proprio quel nome. In Gaia, invece, il video sul nuovo ordine del mondo uscito nel 2008 la Chiesa veniva addirittura dipinta a tinte fosche. «All’inizio del XXI secolo il fato del mondo è ancora in mano a gruppi massonici, finanziari e religiosi», recita una voce mentre le immagini passano una squadra, un compasso, il simbolo del dollaro e una croce cristiana.

Beppe Grillo, l'Altrove e i rapporti con la Chiesa
La finta lettera di Ratzinger sul Blog.

Le contraddizioni del M5s e di Grillo sulle questioni etiche

Nonostante la differenza di vedute tra i padri fondatori, il primo contatto del Movimento con Oltretevere si consumò nell’ottobre 2013 quando una delegazione M5s composta da Alessandro Di Battista, Nicola Morra e Massimo Artini incontrò monsignor Angelo Becciu, allora sostituto alla Segreteria di Stato. Eppure Grillo aveva apprezzato anche il cardinal Tarcisio Bertone – citato anche nella finta lettera di Ratzinger – lontano dallo spirito low cost dell’argentino. Il porporato lo ricevette in udienza privata nel 2007. E ben lontana dal messaggio di Francesco (sia il papa sia il Santo) è, almeno scorrendo le polemiche sui social, la scelta del leader Giuseppe Conte, fervente fedele di Padre Pio diventato alfiere degli ultimi, di passare le vacanze invernali con la compagna Olivia Paladino in un hotel 5 stelle di Cortina. Alla faccia, ha fatto notare qualcuno, della battaglia per il Redditi di Cittadinanza. Anche questo però non deve stupire più di tanto. Di contraddizioni il M5s, come tutti i partiti, è pieno. Soprattutto se si entra nella sfera dei diritti e della bioetica. Dopo il sì a nozze e adozioni gay, il M5s fece un passo indietro così come sull’eutanasia. Mentre nei suoi spettacoli Grillo appoggiava il suicidio assistito – «è una grandissima cosa che dovremmo fare anche in Italia» – nel 2017 sul biotestamento predicava: «In che modo un parlamento, la legge scritta oppure ancora da scrivere, può contenere in sé la più grande paura dell’uomo?». Da sempre in equilibrio tra politica e spettacolo e tra politica e misticismo cotto e mangiato, ora l’Elevato dopo aver fondato un partito da un Vaffa potrebbe davvero fare sul serio. E parafrasando il celebre motto fassiniano: se Grillo vuol buttarsi sulla religione, fondi una chiesa e vediamo quanti fedeli lo seguiranno.