Il taglio delle accise non è stato rinnovato e dall’1 gennaio 2023 gli italiani sono alle prese con prezzi medi della benzina e del gasolio sempre più elevati. Secondo i dati del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il prezzo medio della benzina è cresciuto di circa 17 centesimi al self service. Nella settimana di riferimento, tra l’1 e l’8 gennaio, si parla di 1,81 euro al litro e 1,7 euro al litro rispettivamente per benzina e gasolio. Peggio accade col servito, con il gasolio a sfondare anche quota 2,5 euro in alcuni distributori autostradali e rincari che hanno riguardato anche il GPL, aumentato di 81 centesimi. L’Antitrust è scesa in campo chiedendo alla Guardia di Finanza la documentazione relativa ai recenti controlli. Le autorità hanno evidenziato oltre 2.800 violazioni nel 2022.

L’Unione nazionale consumatori: «Nessuna speculazione»
Per l’Unione nazionale consumatori, la natura degli aumenti è facilmente intuibile. Il presidente Massimiliano Dona spiega: «Nessuna speculazione sui carburanti. Il rincaro, almeno per il momento, è dovuto esclusivamente alla scelta sciagurata e miope del Governo Meloni di voler spennare come polli gli automobilisti, facendo scattare il rialzo delle accise. Infatti, a parte i soliti furbetti del quartierino che non mancano mai, secondo i dati ufficiali del Mase, in media nazionale la benzina sale rispetto alla rilevazione del 31 dicembre di 16,79 centesimi per la benzina e di 16 cent per il gasolio, ossia addirittura sotto ai 18,3 cent che matematicamente dipendono dall’aumento di 15 cent delle accise più l’Iva. Insomma una bufala gonfiata ad arte dal Governo per tentare di scagionarsi dalle sue responsabilità. Una stangata, rispetto a settimana scorsa, pari a 8 euro e 40 cent per un pieno da 50 litri di benzina e 8,01 euro per il gasolio, rispettivamente 201 e 192 euro all’anno per una famiglia che fa due pieni al mese».
L’Antitrust scrive alla GdF
E così è scesa in campo l’Antitrust. Il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Roberto Rustichelli, ha scritto a Giuseppe Zafarana, comandante generale della Guardia di Finanza, per chiedere se fosse possibile acquisire la documentazione sui controlli effettuati recentemente. L’Antitrust, in base ai dati, vuole capire se ci siano o meno state pratiche commerciali scorrette.
