Un asteroide rischia di schiantarsi sulla Terra. Niente paura, però, l’impatto non dovrebbe avvenire prima di 150 anni e anche le probabilità che realmente accada sono basse. La Nasa ha infatti recentemente dichiarato che un corpo celeste dal diametro di 500 metri è in rotta verso il nostro pianeta e c’è una possibilità «estremamente piccola» che possa entrare in collisione nel 2182.
Bennu, l’asteroide che potrebbe colpire la Terra
L’asteroide, chiamato Bennu, è ancora molto distante dalla Terra e viaggia a circa 100.000 chilometri orari. Certo, se effettivamente colpisse la superficie terrestre, sprigionerebbe un’energia pari a 70.000 bombe atomiche di Hiroshima e sarebbe in grado di generare un cratere dal diametro di cinque chilometri. Secondo le stime attuali, tuttavia, le probabilità di un impatto entro il 22esimo secolo sono dello 0,037 per cento (circa una su 2700), mentre si sale allo 0,057 se si estende il lasso temporale fino al 2300. Nonostante si tratti di possibilità molto ridotte e di un potenziale evento molto lontano nel futuro, gli scienziati affermano che è necessario prendere le giuste precauzioni. Per questo motivo, riporta El Pais, un gruppo di esperti cinesi ha recentemente suggerito la possibilità di rimuovere Bennu dalla rotta terrestre colpendolo con 24 razzi. Per dimostrare la fattibilità di tale ipotesi, la Nasa ha avviato la missione Dart, inviando una sonda verso l’asteroide Dimorphos, corpo celeste distante dal nostro pianeta che viaggia a circa 20.000 chilometri orari, con l’intento di deviarne la traiettoria. Esso rappresenterà un test per l’eventuale missione su Bennu. I primi dati arriveranno solo nel 2022, quando la sonda raggiungerà l’asteroide e inizierà le trasmissioni.
In a new study, @NASA scientists use data from #OSIRISREx to better understand potentially hazardous asteroid Bennu’s movements, significantly reducing the uncertainty of its future orbit and improving our ability to predict orbits of other asteroids. https://t.co/gsela8YDXV pic.twitter.com/khWy2TvZcq
— NASA JPL (@NASAJPL) August 11, 2021
Sebbene Bennu rappresenti, per via delle sue dimensioni e della sua velocità, il pericolo più grande, gli scienziati avvertono che il nostro pianeta è costantemente a rischio collisione. «La missione di difesa planetaria della Nasa è quella di trovare e monitorare asteroidi e comete che possano avvicinarsi alla Terra e rappresentare un pericolo», ha affermato Kelly Fast, capo del Near Earth Object Observation che ha effettuato lo studio. Ecco perché è importante affinare sempre più le tecniche.
Come asteroidi generano la vita
Gli asteroidi però non sono solo potenziali pericoli di distruzione della vita, come avvenuto per i dinosauri, ma possono rappresentare anche strumenti per crearla su altri pianeti grazie ai loro composti minerari. Lo stesso vale per Bennu, sul quale ci sarebbero persino tracce persino di acqua, fonte primaria per lo sviluppo di forme organiche. Non c’è solo Bennu, comunque, la Nasa, sta preparando un’altra missione, che vedrà la sonda Lucy viaggiare verso gli asteroidi che orbitano attorno a Giove.