Benno Neumair è un uomo di 31 anni, accusato di omicidio aggravato plurimo e occultamento di cadavere. Il bolzanino è reo confesso per l’omicidio dei suoi genitori, commesso il 4 gennaio 2021. Ma qual è la storia del terribile assassinio? E di che malattia soffre Neumair?
Benno Neumair, reo confesso per l’omicidio dei genitori
Il 4 gennaio 2021 Benno Neumair, allora trentenne, ha strangolato con un cordino da alpinista entrambi i genitori nella loro casa di proprietà a Bolzano. Dopo il duplice omicidio, consumatosi in via Castel Roncolo, il giovane ha gettato i corpi di Laura Perselli e Peter Neumair nelle acque del fiume Adige. Sin dall’inizio, e per oltre trenta giorni, Benno ha negato qualunque tipo di responsabilità in ordine alla scomparsa dei genitori. Poi, nella notte del 28 gennaio 2021, si è costituito e nei suoi confronti è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere. Il corpo della madre è stato rinvenuto il 6 febbraio 2021, mentre soltanto il 27 aprile 2021 è stato possibile recuperare il corpo di Peter Neumair.

La malattia del 31enne di Bolzano
Laureato in scienze motorie, culturista e supplente di matematica in una scuola media di Bolzano, Benno Neumair soffre di alcuni disturbi mentali. La prima seria avvisaglia si è presentata qualche mese prima che lui tornasse a vivere con i genitori, quando ha avuto un acuto episodio psichiatrico culminato in un ricovero coatto in Germania. Allora si trovava nella residenza della fidanzata, che in seguito ha raccontato dell’accaduto.
In seguito, visitato da periti nominati dal giudice per le indagini preliminari, è emerso il quadro clinico. Benno ha dimostrato di essere un soggetto ampiamente egoriferito, per niente empatico, sicuramente impulsivo, freddo e senza scrupoli nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Una personalità, la sua, strutturata esclusivamente sull’apparenza e modellata dal disturbo narcistico e dal disturbo antisociale di personalità.

I periti del GIP hanno riconosciuto Benno seminfermo di mente in relazione all’omicidio del padre Peter. Invece, lo hanno ritenuto perfettamente capace di intendere e di volere per quanto riguarda l’assassinio della madre Laura. Alcune persone a lui vicine, tra cui la sorella minore, ritengono che l’aggressività del ragazzo sia cominciata quando ha iniziato a fare abuso di anabolizzanti.
L’acuto episodio psichiatrico in Germania
“Ho iniziato ad accorgermi di strani movimenti di denaro fatti sul mio conto corrente e di spese fatte in negozi alimentari biologici con il mio bancomat. Lui diceva di non saperne nulla, ma poi trovai nascoste in soffitta delle scorte di cibo. Due giorni dopo mi telefona dicendomi che un mio amico lo aveva picchiato. Vado da Benno e lo trovo in bagno, con un coltello “per sfilettare il pesce” in mano, all’altezza del viso, puntato verso l’alto. Aveva delle ferite puntiformi in viso. Era molto nervoso, continuava a dirmi di essere stato picchiato dal mio amico. Gli ho fatto credere che gli credessi, l’ho fatto parlare. Ho portato il coltello in cucina, ci siamo seduti sul pavimento e gli ho fatto delle foto. Gli ho detto che sarebbero servite per sporgere denuncia per l’aggressione. Mi ha lasciato fare e dopo un po’ sì è calmato. A quel punto, gli ho detto che dovevo spostare la macchina perché l’avevo parcheggiata male. Lui ha controllato dal balcone e mi ha lasciata scendere. Dopo aver chiamato sua mamma Laura e poi la polizia, è arrivata un’unità speciale che lo ha preso e sottoposto a un ricovero coatto in psichiatria. Lì ha ammesso ai medici come si è procurato le ferite. Si è prelevato del sangue, iniettandoselo nell’angolo dell’occhio e della bocca, abradendosi la pelle con carta smerigliatrice”.