Il processo a Benno Neumair, il reo confesso che il 4 gennaio 2021 ha ucciso Laura Perselli e Peter Neumair, i suoi genitori, continua. La Corte d’Assise di Bolzano ha ascoltato le parole sia della sorella Madé Neumair sia dell’ex fidanzata del 30enne, l’infermiera tedesca Nadine Reiter. Proprio quest’ultima potrebbe essere la testimone chiave, visto che proprio in virtù della loro relazione ha vissuto al fianco di Benno Neumair per 7 mesi, nel 2019.
Nadine Reiter: «Sosteneva di avere in testa il verme solitario»
Durante l’udienza, Nadine Reiter ha raccontato particolare importanti della sua convivenza con Benno Neumair. «Sosteneva di aver preso il verme solitario in Indonesia e che gli aveva pervaso il cervello», ha dichiarato l’infermiera 33enne, in quella che è forse una delle frasi più scioccanti relative all’uomo. Ha raccontato di molti litigi tra i due e che il 30enne spesso digiunava e «mangiava solo broccoli e miglio». Un altro episodio particolare riguarda un auto-ferimento di Benno, che poi avrebbe dato la colpa a un amico di Nadine. Proprio all’epoca di questa vicenda era scattato il ricovero coatto in psichiatria, con tanto di intervento della polizia.

La sorella Madé e l’episodio dello strangolamento
Anche la sorella Madé Neumair è stata ascoltata dalla Corte d’Assise di Bolzano durante il processo. «I miei genitori erano impegnati a dargli tutto quello che potesse farlo star bene», racconta. Poi una vicenda che l’ha sconvolta e spaventata: «Eravamo in vacanza, dormivamo in una stanza dove c’era un grande letto matrimoniale. Mi svegliai di colpo perché avevo le mani di Benno attorno al collo. Tre secondi dopo, mio padre arrivò e mi liberò. Benno ci raccontò che lui stava sognando di liberarmi, ma non fu una situazione di cui parlammo approfonditamente in futuro. Mi spaventai sicuramente, poi pensammo a goderci le vacanze. Se stesse dormendo in quel preciso istante non lo sapremo mai, è una cosa che non si può sapere».
Benno Neumair: l’uccisione dei genitori
Benno Neumair ha confessato di aver ucciso i genitori Laura Perselli e Peter Neumair. Tutto sembra essere partito da una discussione sui soldi. Il ragazzo li ha poi strangolati con un cordino e gettato i loro cadaveri nel fiume Adige, dal ponte di Vadena. Il corpo della madre è stato restituito dal fiume un mese dopo l’omicidio.
