Il 10 maggio esce nelle librerie e negli store online La Traiettoria (Mondadori, 396 pagine) biografia di Alessandro Benetton, figlio di Luciano e da pochi mesi presidente di Edizione holding, la cassaforte che racchiude le partecipazioni del gruppo di Ponzano Veneto. Qui di seguito la parte che riguarda la fondazione della 21 Investimenti, il fondo di private equity fondato dall’allora poco più che ventottenne Alessandro nel 1992.

È dunque per aiutare, finanziare, supportare le imprese più promettenti nel raggiungere il loro pieno potenziale che sto per proporre al signor Luciano di inaugurare una struttura del tutto nuova nella galassia Benetton. Se provassi, come sul lettino di uno psicanalista, a ricostruire la genealogia di quest’idea ripercorrendo le orme messe in fila più o meno consciamente in questi anni, chissà dove finirei: magari, per dire, potrei scoprire che l’esperienza alla Goldman Sachs – che mi ha permesso di comprendere la prospettiva delle banche d’affari sul mondo – è collegata in qualche modo ai motorini degli operai Benetton su cui io e Mauro scorribandavamo e alle settimane di lavoro nelle cisterne.
Sento solo la smania e il godimento di poter inventare quella che mi piace definire “finanza industriale”
Chissà quanti punti lontani, vivendo ogni singolo giorno, ho collegato determinando la traiettoria della mia esistenza e del mio mestiere. Ma questo è un esercizio che lascerò per quando sarò un po’ più grande: ora, qui, sento solo la smania e il godimento di poter inventare quella che mi piace definire “finanza industriale”. Una finanza diversa da quella votata al mero ritorno sull’investimento. Entro nell’ufficio di mio padre, mi siedo da questa parte della scrivania. Lui mi osserva seduto di là, dall’altra parte, notando forse il lieve tremore delle mie mani. Non appena prendo a illustrargli il progetto, però, ogni timore si scioglie. Nel descrivere la cornice, snocciolare i dettagli, nel materializzare con la mia sola voce quest’idea di finanza industriale ne riconosco la bontà, e nel frattempo mio padre annuisce, con sempre maggiore convinzione.
Io sono d’accordo, passa dallo zio Gilberto e parlagliene
Lasciando intendere che nelle mie riflessioni qualcosa di buono lo vede anche lui: «Passa da zio Gilberto, parlagliene. Digli che io sono già d’accordo». Quando mi alzo, sorridente, anche il signor Luciano si alza. Per guardarmi dritto negli occhi: «Lo sai che stavolta rischi tu in prima persona?». Lo so, ci ho pensato ma la cosa non mi spaventa, anche se un fallimento mi squalificherebbe. Ai suoi occhi, agli occhi della grande famiglia, agli occhi del mondo. «Sì.» «Come vuoi chiamarla?» mi domanda quando sono sulla soglia. Non ci ho pensato, ma ogni tanto la risposta già abita dentro di noi. E infatti la mia mente, quasi in autonomia, mi presenta il numero ventuno, e le mie labbra lo scandiscono: «Ventuno». «Ventuno?». «Sì, ventuno, come il secolo che verrà.» Il signor Luciano annuisce.