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Così parlò Bellavista

Dopo molte vicissitudini l’82enne palazzinaro romano è di nuovo protagonista della vita mondana. Incontri, cene, feste a Roma e nella sua villa di Cap Ferrat. E agli amici confessa di aver ingaggiato un regista per fare un film sulla sua vita.

11 Ottobre 2021 09:37 Marco Zini
caltagirone bellavista vuole realizzare film sulla sua vita

A volte ritornano. Quando sembrava ormai uscito di scena, dopo le molte vicissitudini finanziarie e giudiziarie che lo avevano anche portato in carcere per una questione relativa al porto turistico di Imperia, l’ormai 82enne palazzinaro Francesco Caltagirone Bellavista è di nuovo sulla breccia. Non tanto per gli affari, ma per le relazioni sociali. Nella speranza che ancora una volta la sua vita gli regali la possibilità di passare dalla polvere all’altare. Con il supporto della pierre romana Camilla Morabito – che ha sostituito nel ruolo di consulente per la comunicazione Fabrizio Centofanti, coinvolto nello scandalo Palamara – l’ex padrone di Acqua Marcia si è infatti tuffato in una lunga serie di incontri, colazioni e cene sia nella sua casa di Via Monte Parioli – che pare voglia vendere – che nella bellissima villa di Cap Ferrat a Montecarlo.

Ingaggiato un regista per un film sulla sua vita

A fargli visita sono soprattutto i vecchi amici, ai quali racconta di aver ingaggiato un regista cinematografico per girare un film sulla sua vita, da lasciare ai posteri. Pare infatti che la sua volontà sia quella di renderlo visibile solo dopo la sua morte. E non c’è dubbio che siano tante le vicende che lo hanno visto protagonista. Da quelle mondane, dove è stato secondo solo all’Avvocato Agnelli quanto a frequentazione del jet-set internazionale a suon di barche sfarzose, feste milionarie, tavoli di roulette e poker con puntate vertiginose, e quanto a belle donne cadute ai piedi del suo fascino. A quelle di spericolate operazioni finanziarie, sempre sfociate in altrettanti scandali. Infatti, Bellavista – così vuole che lo si chiami Francesco Gaetano Caltagirone, detto Franco, che detesta essere confuso con chi gli è sì cugino, ma che fu costretto per legge ad aggiungere il secondo cognome, cosa che ha consentito al resto della famiglia di costruttori di origine siciliana di distinguere chiaramente i rami dell’albero genealogico – ha attraversato molti dei più famosi crack imprenditoriali e finanziari italiani.

Da Italcasse a Acqua Marcia, una lunga sequela di vicende giudiziarie

Prima di tutto lo scandalo Italcasse, scoppiato tra il 1979 e il 1980,  che lo ha reso famoso insieme al fratello Gaetano, quello della frase “A Fra’, che te serve?” detta a Franco Evangelisti, braccio destro di Giulio Andreotti, che confessò di aver ricevuto soldi per finanziare la corrente e le campagne elettorali del “divo Giulio”. E poi un altro scandalo che ha segnato la decadenza della Prima Repubblica, quello Imi-Sir (Bellavista ha poi sposato Rita, la figlia del petroliere Nino Rovelli, da cui si è separato). Quindi i crack di Banca Etruria e della Popolare di Vicenza, la crisi dell’Acqua Pia Antica Marcia con tutti i suoi alberghi di lusso, poi il caso del porto di Fiumicino, nel quale fu accusato di frode in forniture pubbliche, e quello di Imperia, che lo ha riportato in galera per ben 9 mesi di custodia cautelare, tra carcere e domiciliari (c’era già stato una decina di giorni a New York insieme al fratello Gaetano per la questione Italcasse, mentre il terzo fratello Camillo si fece un anno a Regina Coeli). Nel film sicuramente farà emergere che nel tempo è sempre stato assolto da tutte le accuse.

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