Rinnovabili. Tutti ne parlano, sono la speranza di un futuro energetico pulito e libero da ostacoli geopolitici che la guerra in Ucraina ha drammaticamente evidenziato. Ed è in questa direzione che giovedì 21 aprile è stato inaugurato a Taranto Beleolico, il primo parco eolico marino del Mediterraneo. Un impianto che Renexia, società del Gruppo Toto attiva nelle rinnovabili, ha realizzato al largo del molo polisettoriale tarantino.
Produrrà energia pulita pari al fabbisogno annuo di 60 mila persone
L’insediamento, che comprende 10 pale per una capacità complessiva di 30 MW, assicurerà una produzione di oltre 58 mila MWh, pari al fabbisogno annuo di 60 mila persone. In termini ambientali vuol dire che, nell’arco dei 25 anni di vita prevista, consentirà un risparmio di circa 730 mila tonnellate di anidride carbonica. Per la distribuzione dell’energia sul territorio Renexia ha costruito una sottostazione per l’allaccio alla rete elettrica nazionale in località Torre Triolo, a pochi km dall’area portuale. L’investimento complessivo per la realizzazione di Beleolico è di 80 milioni di euro, e costituisce un concreto primo passo per avviare nel Paese la transizione energetica e calibrare così un energy mix che ponga al centro le fonti rinnovabili.
La scommessa sulle rinnovabili del gruppo Toto
Puntare a una crescente autonomia energetica che sia sostenibile, nel rispetto delle norme europee sulla decarbonizzazione, è un obiettivo prioritario che l’attuale situazione internazionale ha portato alla ribalta. Di questo si è discusso nel corso dell’evento di inaugurazione dell’impianto, presso l’area Yilport di Taranto, al quale hanno preso parte autorità nazionali e locali. E che ha previsto anche una tavola rotonda dal titolo “Beleolico: Taranto riparte con energia. L’Italia scommette sulle rinnovabili”, cui hanno partecipato, insieme con il direttore generale di Renexia, Riccardo Toto, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, quello dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, Sergio Prete, il presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, il presidente Legambiente, Stefano Ciafani, il presidente dell’Aiad, Guido Crosetto e il giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone.

Taranto modello di riferimento per l’eolico offshore
I diversi interventi hanno voluto ribadire la ferma volontà di incentivare l’installazione di impianti di energia rinnovabile che, oltre a garantire sicurezza e autonomia per il sistema Paese, rappresentano anche un’occasione per ridurre i livelli di inquinamento e creare occupazione. Proprio dal punto di vista occupazionale, Renexia, nell’arco dei 25 anni della concessione del parco, si è impegnata ad avviare una filiera industriale specializzata, e Taranto potrebbe diventare un punto di riferimento per un settore in forte crescita come quello dell’eolico offshore. Una tecnologia che rappresenta una concreta alternativa alle centrali clima alteranti, per la produzione di energia pulita, contribuendo così alla riduzione delle emissioni in atmosfera di CO2 nel rispetto delle direttive europee.
Il governo favorisce la transizione vero l’energia pulita
Alla cerimonia inaugurale e al dibattito hanno contribuito anche alcuni esponenti del governo. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha inviato un messaggio plaudendo all’iniziativa e sottolineandone l’importanza rispetto all’impegno che il nostro Paese sta profondendo per ridurre la dipendenza dagli idrocarburi e in particolare da quelli provenienti dalla Russia: «Il processo di transizione ecologica rappresenta l’unica via in grado di garantire sostenibilità, resilienza e adattabilità del settore energetico, una dinamica che appare ancora più evidente a causa del conflitto in Ucraina», ha detto Di Maio. Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha tenuto a dare risalto «alle grandi opportunità di sviluppo che l’eolico marino può offrire al Paese», mentre il titolare del MIMS, Enrico Giovannini, dopo aver lodato l’iniziativa ha evidenziato come «la trasformazione verso la sostenibilità passi anche attraverso la produzione di energia pulita». «Il completamento di quest’opera centra un duplice obiettivo, da una parte la soddisfazione per aver realizzato il primo impianto eolico marino in Italia e nel Mar Mediterraneo, dall’altra la consapevolezza che il nostro approccio, basato sulla condivisione, possa contribuire alla creazione di un nuovo protocollo che coniughi tecnologia e attenzione all’ambiente», ha commentato Riccardo Toto.
Beleolico è il frutto di una grande collaborazione internazionale
Alla cerimonia odierna hanno anche presenziato le delegazioni diplomatiche di Paesi che rappresentano importanti partner industriali a livello internazionale. La realizzazione di Beleolico è stata infatti un momento di grande collaborazione internazionale. Erano presenti l’ambasciatore cinese in Italia Li Junhua, la consigliera economica Agnes Agterberg dell’ambasciata olandese, mentre la scorsa settimana ha voluto far visita al cantiere tarantino l’ambasciatore tedesco Viktor Elbling. A margine della cerimonia, conclusasi con la speciale benedizione dell’Arcivescovo di Taranto, Monsignor Filippo Santoro, è stato firmato un accordo tra l’Autorità Portuale e Renexia per la cessione di una parte dell’energia prodotta da Belolico per consentire la totale elettrificazione del Porto di Taranto. Stiamo parlando della cessione di almeno il 10 per cento dell’energia prodotta, per un quantitativo comunque non inferiore a 220 MWh annui. Sergio Prete e Riccardo Toto, dopo aver siglato l’intesa, hanno sottolineato come elettrificare il Porto significhi una riduzione molto elevata dell’inquinamento, se si considera che ogni nave che entra in Porto e non spegne i motori produce un inquinamento su base giornaliera pari a quello di 10 mila vetture.