Seduta tra gli scranni del parlamento europeo anche un’ospite speciale. Bebe Vio è stata accolta dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen con una frase in italiano: «Se è impossibile allora si può fare» e dagli applausi dei presenti, in attesa di ascoltare il tradizionale discorso sullo Stato dell’Unione in programma oggi, mercoledì 15 settembre 2021. La presidente poi ha continuato: «Quello di Bebe è lo stesso spirito che ha animato i padri fondatori, lei ha raggiunto risultati straordinari esclusivamente grazie alla sua determinazione».
Today we celebrated Bebe Vio‘s incredible achievements 🦾
But we still have to do more for a truly inclusive EU – starting with real-time sign-language interpretation of #SOTEU and all EP debates! pic.twitter.com/Vm1bp1Pjd3
— Tilly Metz MEP (@MetzTilly) September 15, 2021
Frasi importanti che riflettono quanto l’atleta paralimpica è stata in grado di trasmettere attraverso le sue imprese sportive e ulteriormente testimoniata dalla standing ovation riservata alla veneziana classe 1997. Quest’ultima alle ultime paralimpiadi di Tokyo era stata capace di vincere l’oro nel fioretto femminile individuale e l’argento nella prova a squadre, bissando i successi già ottenuti a Rio de Janeiro. Anche lì infatti conquistò il gradino più alto del podio.
È stato un onore poterci confrontare ieri col presidente della Commissione Europea @vonderleyen su temi per noi molto importanti come la disabilità e l'inclusione sociale attraverso lo sport paralimpico 🦾
😊 Grazie mille per la tua ospitalità Ursula. pic.twitter.com/DG6mQD4JHH— Beatrice Vio (@VioBebe) September 15, 2021
Le parole della presidente von der Leyen a Bebe Vio
Un alloro, l’ultimo, commovente anche per le affermazioni che sono seguite: «Ad aprile ho rischiato di morire per un’infezione da stafilococco, la prima diagnosi era stata tremenda, avrei dovuto subire un’altra amputazione al braccio e sarei potuta morire in poco tempo». Il destino fortunatamente ha avuto per lei altri programmi, come ha sottolineato la presidente von der Leyen: «Le avevano detto che non ce l’avrebbe fatta, ha vinto la più preziosa delle medaglie». E ancora: «La sua storia è l’emblema di una rinascita contro ogni aspettativa, dei traguardi raggiunti per merito esclusivo del talento e della tenacia. Rispecchia la sua generazione: una leader e la prima sostenitrice delle cause in cui crede».