La Banca centrale europea ha deciso di alzare nuovamente i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale. Così facendo il tasso sui deposito salirà a quota 2 per cento, quello sui finanziamenti principali al 2,5 e quello sui prestiti marginali al 2,75. La Bce risponde a distanza alla Fed, che ieri aveva innalzato i propri tassi fino al 4,25 per cento e al 4,5 per cento. Il consiglio direttivo, inoltre, come già fatto in precedenza ha comunicato che «si aspetta di alzare ulteriormente i tassi». Inoltre è partito il quantitative tightening. Si tratta del processo con cui «a partire dagli inizi di marzo 2023» si libererà dei bon comprati negli anni.

La Bce prevede una recessione dell’Eurozona «breve e poco profonda»
La Banca centrale ha comunicato che il portafoglio del programma App «sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo». L’Eurozona vivrà una «relativamente breve e poco profonda» recessione, che sarà registrata tra l’attuale trimestre, cioè l’ultimo del 2022, e il primo del 2023. E la Bce ha parlato anche delle nuove stime macroeconomiche in cui si parla di «una crescita economica del 3,4 per cento nel 2022, dello 0,5 nel 2023, dell’1,9 nel 2024 e dell’1,8 nel 2025».

Christine Lagarde: «Inflazione troppo elevata»
A spiegare la situazione è stata la presidente della banca centrale Christine Lagarde. Nella conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo ha affermato che i tassi sono stati rialzati e lo saranno ancora in futuro perché «l’inflazione continua a essere di gran lunga troppo elevata e, secondo le proiezioni, si manterrebbe su un livello superiore all’obiettivo per un periodo di tempo troppo prolungato». La presidente auspica che i governi mettano subito in moto i vari piani presentati al Consiglio europeo e le varie politiche di bilancio già approvate.