Prima il caso dell’ex calciatore Gary Lineker, sospeso e poi reintegrato per un tweet contro il governo di Rishi Sunak. Ora le accuse a Richard Sharp di aver facilitato un maxi prestito all’ex primo ministro Boris Johnson, che hanno portato alle dimissioni del presidente. Periodo non semplice per la Bbc, alle prese oggi con uno scandalo che ne mina le fondamenta e scompiglia i vertici. Secondo il report indipendente curato da Adam Heppinstal, Sharp, ex banchiere, avrebbe agevolato il prestito e, poco dopo, sarebbe stato nominato a capo della tv pubblica britannica.

Sharp si dimette: «Ho il sostegno della dirigenza»
Sharp avrebbe infranto una regola precisa, quella sul potenziale conflitto di interessi non comunicato durante i colloqui che hanno preceduto l’assunzione. Il presidente si è dimesso ma in un comunicato spiega: «Ho il sostegno della dirigenza e dei miei colleghi. Credo che la mia nomina sia ancora valida a tutti gli effetti, ma il report stabilisce come io abbia infranto il codice di condotta dei nuovi assunti. Non voglio essere una distrazione per la Bbc. Il rapporto conferma come io non abbia facilitato in alcun modo quel prestito a Boris Johnson, ma ho commesso un errore formale e superficiale ed è giusto che paghi per quanto accaduto».

Il prestito da un milione di euro
Già a gennaio era stato il Sunday Times a rivelare che l’ex banchiere ha sfruttato il gabinetto di governo di Downing Street per mettere in contatto l’ex primo ministro Boris Johnson con un amico canadese, per fargli ottenere una linea di credito di circa un milione di euro. Nelle settimane recente i media non hanno fatto luce sul reale impatto dell’azione di Sharp, ma oggi è spuntata l’inchiesta indipendente che ha rivelato, invece, l’errore ai colloqui.
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