Settanta album pubblicati in oltre 65 anni di carriera, 14 Grammy Awards vinti e 15 figli. BB King è una leggenda del blues, tanto che la rivista Rolling Stone lo ha inserito al sesto posto fra i migliori chitarristi di tutti i tempi. Se nessuno osa mettere in discussione il talento del Blues Boy (da qui le due lettere che compongono il suo nome d’arte), qualche dubbio viene invece mosso circa un altro aspetto della sua vita. «Le persone della sua cerchia ristretta mi hanno detto più volte che non credevano avesse figli biologici», ha detto all’Observer Daniel de Visé che il 14 ottobre pubblicherà nel Regno Unito la biografia King of the Blues: The Rise and Reign of BB King. «Mi è stato confermato persino dalla sua seconda moglie e dal suo medico». Secondo un nuovo studio, infatti, la leggenda di Itta Bena non sarebbe stata in grado di generare a causa di una sterilità dovuta a una parotite e a un incidente in giovane età. Ulteriori danni furono causati successivamente da una malattia sessualmente trasmissibile contratta nella tarda adolescenza.
La leggenda dei 15 figli funzionale a costruire il mito del bluesman
All’età di 12 anni, il giovane Riley B. King venne caricato da un ariete che lo ferì ai testicoli. «Non è stato possibile rivolgersi a un medico, pertanto gli organi si sono risanati autonomamente», ha continuato de Visé. «La sua prolifica paternità è diventata parte della leggenda di bluesman, qualcosa di cui vantarsi durante le interviste, ma sapeva che non era vero». A conferma di questa teoria anche le parole di Charles Sawyer, amico intimo dell’artista e autore di BB King: From Indianola to Icon, raccolta di fotografie in uscita la prossima primavera. «Mi disse di aver accettato i bambini avuti dalle sue due mogli durante precedenti matrimoni come fossero suoi», ha dichiarato all’Observer ricordando una conversazione del 2008. «Ha lasciato disposizioni affinché, anche dopo la sua morte, nessuno dei suoi eredi fosse costretto a sottoporsi al test del Dna».
La famiglia prende le distanze dall’opera: «Non è autorizzata»
Eppure sulla sua eredità si è scatenata una guerra. Alla fine degli Anni 90, ben prima della sua morte avvenuta il 14 maggio 2015, i figli litigavano tra loro accusandosi reciprocamente di essere “impostori”. Come racconta De Visé, lo stesso King nel 1996 li ospitò tutti a casa nel tentativo di placare gli animi. «Alcuni giunsero persino con una lista dei fratelli che ritenevano illegittimi», ha scritto il biografo. «Allora lui li affrontò e disse: “Dal momento che sembra esserci un problema con alcuni di voi, mi piacerebbe sottoporvi a un test del Dna”. A quel punto nessuno osò continuare il litigio». Intanto Ronald Lebow, manager della BB King Music Company per conto dei familiari ed eredi dell’artista, ha preso le distanze dall’opera. «La famiglia non è a sostegno di questa biografia non autorizzata», ha commentato il legale. «Non desideriamo fare commenti in merito».