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L’arsenale medievale di Montiel

Oltre trecento frammenti di armi sono stati repertati dai ricercatori spagnoli. Risalirebbero allo scontro fratricida del 1369 tra Enrico di Trastámara e Pietro I Il Crudele. Una delle battaglie più affascinanti della Guerra dei cent’anni.

24 Novembre 2021 16:3324 Novembre 2021 16:39 Camilla Curcio
Una campagna archeologica ha portato alla luce luoghi e reperti utili alla ricostruzione della Battaglia di Montiel

Un accampamento, lo scheletro di una chiesa e frammenti di armi. Risalirebbero alla battaglia di Montiel, uno degli episodi più affascinanti della Guerra dei cent’anni. E Fino a qualche tempo fa anche misteriosi. Racconta la sfida fratricida che, nel 1369, vide opposti Enrico di Trastámara e Pietro I il Crudele, entrambi figli di re Alfonso XI. I ritrovamenti portati alla luce da un team di archeologi dell’Università di Castiglia – La Mancia, consentiranno a distanza di sette secoli di delinearne meglio l’accaduto.

Montiel, trovate armi della Guerra dei cent’anni

Quando la Guerra dei Cent’anni tra Inghilterra e Francia si spostò temporaneamente nella Penisola Iberica, come accennato il conflitto si trasformò in uno scontro tra i due fratellastri. Ebbe luogo alle pendici del castello di La Estrella, a Montiel, nella provincia di Ciudad Real. Per difendersi, Pietro I si era barricato nella fortezza ma, attirato con l’inganno dal francese Beltrán du Guesclin, venne accoltellato e ucciso da Enrico. La storia trova conferma nelle scoperte di Jesús Molero García, David Gallego Valle e Cristina Peña Ruiz che hanno ritrovato armi del XIV secolo, la struttura di una chiesa riconducibile all’Ordine di Santiago (una congrega monastico-militare attiva nel 1300) e l’accampamento dove il malcapitato venne ammazzato. Avviato nel 2012, il progetto è andato ben oltre le aspettative. Oltre 300 i frammenti, più o meno grandi di ferro, piombo, bronzo sono stati, infatti, ritrovati all’interno di quella che potrebbe essere l’officina di un fabbro o un magazzino. Inventariati e trasportati al Museo Provinciale di Ciudad Real per la catalogazione, sarebbero stati parti di spade, coltelli, lance, balestre, proprietà dei monaci guerrieri. Ma non solo, perché ci sarebbero anche oggetti decorativi come orecchini, spille, bracciali e sigilli di documenti medievali di cui non è rimasta traccia.

El Castillo de Montiel #CiudadReal enmarcó el epílogo de la Guerra Civil Castellana cuando en 1369 Pedro y Enrique, hermanastros pretendientes al trono se enfrentaron a sus pies al mando de coaliciones internacionales.

Derrotado Pedro, se retiró al castillo donde fue sitiado. pic.twitter.com/xWgt7dxNHp

— refref (@Educo_gratis) September 4, 2021

Dai reperti alla ricostruzione degli scenari della battaglia

Da non sottovalutare il valore delle altre scoperte. L’edificio religioso risalirebbe alla seconda metà del XIII secolo e sarebbe stato costruito, secondo la letteratura dell’epoca, per offrire un appoggio a cavalieri e scudieri. Una struttura a pianta rettangolare, con bugnati sulla facciata, volte in laterizio e un ampio portico d’ingresso. Mentre gli armamenti recuperati nell’area, dai dardi in ferro ai finimenti per cavallo, hanno consentito di capire come la lotta tra i due duellanti sia iniziata, in realtà, in tutt’altro posto. «Il primo incontro a sorpresa tra l’esercito di Enrico e alcuni emissari di Pietro ebbe luogo nella valle del fiume Jabalón, sebbene il campo di battaglia si trovasse nei dintorni dell’attuale Montiel», ha spiegato a El País il professor Molero García. Il monitoraggio dei percorsi ha consentito all’équipe di ripercorrere le diverse tappe che hanno portato alla morte di Pietro I. Documentate da oggetti che, per quanto consumati dal tempo, hanno rivelato informazioni preziose sulle dinamiche della vicenda. Monete, spilloni, targhe, pugnali, bulloni, appartenenti alle truppe che presero parte al combattimento tra fratellastri, conclusosi proprio nell’accampamento, a ridosso della fortezza. L’unica posizione che avrebbe potuto consentire all’assassino di chiudere tutte le vie di fuga, imprigionare il rivale e freddarlo. Probabilmente proprio con una delle armi repertate dagli archeologi spagnoli.

Éxito de la mano de @gobjccma través del Plan Recual, @uclm_es y de la Fundación Castillo de La Estrella de Montiel a través de la dirección de David Gallego, Jesús Molero, Cristina Peña.#CampoDeMontiel #Investigación #Arqueología #OrdenDeSantiago @cecampomontiel @CECLM_UCLM pic.twitter.com/ntedLDVATG

— Fuenllana (@fuenllanacr) October 30, 2021

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