Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati preliminari relativi all’esercizio 2022. L’utile netto di pertinenza del Gruppo è pari a 141,1 milioni di euro, in crescita del 40,3 per cento rispetto ai 100,6 milioni di euro del 2021. La banca ha così superato, in anticipo di un anno, l’obiettivo di utile 2023 previsto nel Piano Industriale pari a 137 milioni di euro. L’attività commerciale, in crescita in tutti i settori, ha consentito di ottenere risultati eccellenti sia sui ricavi (+15 per cento) sia sugli incassi Npl (+11 per cento), entrambi al massimo storico. Deliberata la proposta di distribuzione di 0,40 euro per azione a titolo di saldo del dividendo per l’esercizio 2022.
I risultati del 2022 di Banca Ifis
I risultati evidenziano come il margine di intermediazione in crescita del 13,4 per cento a 680,5 milioni di euro (rispetto ai 599,9 milioni di euro del 2021) abbia beneficiato di maggiori ricavi nel settore Commercial & Corporate Banking, pari a 318,4 milioni di euro (+12,7 per cento rispetto al 2021), nel settore Npl, pari a 284,3 milioni di euro (+10,4 per cento rispetto al 2021), e nel settore Governance & Servizi e Non Core, pari a 77,8 milioni di euro (+30,3 per cento rispetto al 2021).

I costi operativi, pari a 390,4 milioni di euro (+7 per cento rispetto a 364,8 milioni di euro del 2021), sono aumentati per le maggiori spese del personale (150,8 milioni di euro rispetto a 141,8 milioni di euro del 2021), principalmente per la crescita della remunerazione variabile e per il contributo, in termini di risorse, collegato all’acquisizione ex Aigis Banca. L’incremento dele altre spese amministrative (242,4 milioni di euro rispetto a 231,8 milioni di euro del 2021) dipende invece dai maggiori costi legati al recupero dei portafogli Npl e da alcuni progetti strategici del Gruppo.
Il costo del credito è pari a 77,5 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2021. Il dato del 2022 include 21,7 milioni di euro di rettifiche sul portafoglio Npl a fronte del cambiamento normativo relativo all’innalzamento della soglia minima per il pignoramento delle pensioni. La posizione di liquidità, al 31 dicembre 2022, è pari a oltre 600 milioni di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in Bce (LCR superiore a 500%).
Dividendo di 1,40 euro
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un saldo del dividendo per l’esercizio 2022 pari a 0,40 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla Banca). A novembre 2022 era già stato distribuito l’acconto sul dividendo per l’esercizio 2022, pari a 1 euro per azione. Il totale dei dividendi (a titolo di acconto e saldo) per l’esercizio 2022 ammonta, quindi, complessivamente a 1,40 euro per azione. Il saldo del dividendo 2022, ove approvato dall’Assemblea, verrà messo in pagamento con data stacco cedola n. 27 (ex date) il 22 maggio 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 23 maggio 2023 e data di pagamento (payment date) il 24 maggio 2023.
Il commento dei vertici
Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis, ha così commentato il traguardo raggiunto: «Questo risultato premia un percorso in cui abbiamo continuato a investire sulle nostre persone. Un lavoro di team che, unito ai nuovi processi di Governance e alla sostenibilità, ci ha permesso di creare profitto, generando anche un impatto positivo per i territori e le comunità in cui operiamo».

Questa invece l’analisi di Frederik Geertman, Amministratore Delegato dell’istituto bancario: «Nel 2022 Banca Ifis ha registrato una forte crescita di tutti i principali indicatori economico-finanziari e industriali. Con un utile netto 2022 che si è attestato a 141,1 milioni di euro, in crescita del 40 per cento rispetto al 2021, la Banca ha superato, in anticipo di un anno, l’obiettivo di utile 2023 previsto nel Piano Industriale, pari a 137 milioni di euro. Si tratta di una performance che rappresenta il massimo storico per la nostra Banca guidata principalmente dall’andamento favorevole dei ricavi. Questi risultati sono stati raggiunti nonostante un contesto macroeconomico caratterizzato da numerose incertezze rispetto allo scenario previsto dal Piano Industriale 2022-2024: la guerra in Ucraina con la conseguente instabilità geopolitica, la crescita del PIL inferiore alle attese, la crescita dell’inflazione e i cambiamenti normativi che hanno inciso sul business Npl e sul business di acquisto di crediti nei confronti della pubblica amministrazione, oltre alla modifica dei parametri del TLTRO attuati dalla BCE a novembre 2022».
E ancora: «I risultati positivi ottenuti nel 2022 ci hanno spinto a rivedere a rialzo del 10 per cento l’obiettivo di utile 2023, a 150 milioni di euro rispetto ai 137 milioni di euro stimati nel Piano Industriale 2022-2024. Un obiettivo che si basa sull’ipotesi di una modesta crescita del PIL, con un progressivo calo dell’inflazione e un’evoluzione del costo del funding in linea con il consenso di mercato. Sostenuti dai risultati positivi ottenuti nel precedente esercizio e dalla solidità del nostro modello di business, continueremo a lavorare con determinazione alla realizzazione del nostro Piano Industriale».