È stato affidato il bambino abbandonato a Milano in ospedale insieme a una lettera il giorno di Pasqua. Il piccolo Enea ha trovato una famiglia che era già stata individuata come idonea ad accoglierlo.
Il bambino abbandonato a Milano ha trovato una famiglia
«Il tribunale», ha fatto sapere il Policlinico di Milano, «affiderà il piccolo ad una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato». Adesso ad assicurarsi del benessere del piccolo Enea si preoccuperanno i genitori affidatari, designati dal giudice.
Il bambino era stato abbandonato nella Culla per la vita, la versione moderna della «ruota degli esposti» dove le madri in difficoltà, che non possono crescere il proprio figlio, lo possono lasciare nel totale anonimato affidandolo alle cure dei medici.
Il direttore generale della Clinica Mangiagalli (il Policlinico) ha commentato: «È una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l’assoluto anonimato per i genitori».
Questa Culla esiste dal 2007 ed Enea è il terzo caso di bambino abbandonato alle cure dell’ospedale. I primi due sono avvenuti nel 2012 e nel 2016: Mario e Giovanni. La Culla è un ambiente protetto e riscaldato, strutturata in modo da avvisare immediatamente il personale sanitario. Una volta che il bimbo viene accolto al suo interno, un allarme avvisa medici e infermieri della Neonatologia che possono così prendersi immediatamente cura del piccolo.

La lettera della madre
Insieme al bambino abbandonato di circa 2,6 chili in buona salute, era stata trovata nella culla anche una lettera firmata dalla madre piena di parole di grande affetto.
Qui parte del messaggio lasciato dalla donna: «Ciao, mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile». Un messaggio scritto come se a parlare fosse direttamente il piccolo. Un gesto, questo, che sembra essere stato fatto esclusivamente per dare un futuro migliore al figlioletto.