Stranezze dal mondo, capitolo Giappone. Dopo i matrimoni con bambole, ologrammi e cuscini, dal Sol Levante arriva una nuova e particolare tendenza. Molti genitori stanno inviando ai parenti pacchi di riso che pesano quanto i loro neonati, per far sì che possano abbracciarli anche in tempi di pandemia. Anche a causa delle Olimpiadi di Tokyo 2020, terminate ieri con la cerimonia di chiusura, i contagi da Covid-19 nel Paese stanno aumentando sempre più, costringendo il governo a operare maggiori restrizioni. Per questo, molte famiglie si ritrovano separate e tanti nonni non possono vedere o stringere tra le proprie braccia i nipoti appena nati.
Più pesa il bambino, più alto sarà il costo del regalo
La soluzione arriva da Kitakyushu, città vicino a Fukuoka nell’isola di Kyushu. Qui Naruo Ono, il proprietario del negozio di riso Kome no Zoto Yoshimiya, ha ideato dei sacchetti personalizzati provando a sopperire al problema. «Ho avuto l’idea circa 14 anni fa, quando è nato mio figlio e stavo pensando a cosa potevo fare per i parenti che vivevano lontano e non potevano venire a trovarlo», ha dichiarato al Guardian. «Ho deciso allora di realizzare sacchi di riso dello stesso peso e forma del bambino, in modo che potessero tenerli in mano e sentirne la dolcezza».
I pacchi sono disponibili in più modelli ed è possibile attaccare la foto del viso del piccolo. Alcuni riproducono perfino delle copertine. La quantità del riso da inserire è pari al peso del neonato, tanto che il prezzo per questo regalo varia in base alle dimensioni. Come riporta il Guardian, il costo medio è di uno yen per ogni grammo, pertanto per un bambino di riso dal peso di 3,5 chili bisognerà sborsare 3500 yen (circa 27 euro). Con lo scoppio della pandemia le vendite sono letteralmente schizzate alle stelle, tanto che Ono ha ora pensato di crearne di analoghi ma a tema nuziale. «I due sposi possono dare ai genitori dei sacchetti con le loro foto di quando erano bambini», ha detto il proprietario del negozio. «È un modo per ringraziarli di averli messi al mondo».
Giappone, il tasso di natalità cala ancora
Intanto però il Giappone è costretto ad affrontare un calo delle nascite senza precedenti. Solamente nell’ultimo anno, la popolazione è diminuita di 480 mila unità, mentre le nuove nascite sono state solo 843.321, mostrando una tendenza al ribasso che va avanti dal 1989, quando erano state 1,25 milioni. Delle 47 prefetture del Giappone, solo Tokyo e le sue tre regioni circostanti, insieme all’isola meridionale di Okinawa, hanno riportato nel 2020 un aumento della popolazione. In calo anche i matrimoni, che hanno toccato il dato più basso dal dopoguerra.